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 2009  settembre 15 Martedì calendario

Nuovo record di separazioni. A 60 anni - Le donne L’emancipazione economica femminile gioca un ruolo importante

Nuovo record di separazioni. A 60 anni - Le donne L’emancipazione economica femminile gioca un ruolo importante. Sistemati i figli, le mogli cercano di rifarsi una nuova vita - Negli Stati Uniti il fenomeno è già in atto dagli anni Ot­tanta, ma ormai è tendenza anche da noi. Il cosiddetto grey di­vorce, il divorzio di chi ha i capelli grigi, sta sempre più interessando psicoterapeuti, sociologi e geriatri. L’aumento delle separazioni tra uo­mini e donne over 60 è confermato dagli ultimi dati Istat relativi al 2007, ma nell’esperienza di consu­lenti e avvocati matrimonialisti, ne­gli ultimi due anni, sembra essere ancora più marcato. Ebbene, due anni fa, su un totale di 81.359 separazioni, 6.753 (pari al­l’ 8,3%) hanno riguardato uomini con più di 60 anni, con un aumen­to di due punti e mezzo percentuali rispetto al 5,9% del 2000. Tra le don­ne, le percentuali delle over 60 so­no state un pochino più basse, ma lo scarto rispetto al 2000 è stato lo stesso: erano il 3,5%, sono diventa­te il 5,3% - ossia 4.335 in valore as­soluto - sette anni dopo. Questa crescita è spiegata in vari modi. «Innanzitutto - afferma An­namaria Urbano, che ha curato le statistiche dell’Istat - c’è sicuramen­te l’allungamento della vita media, e anche la maggiore età media al momento del matrimonio, che spinge più in là anche il momento della separazione e del divorzio». Ma, aggiunge Urbano, c’è anche «la richiesta di uno stile di vita che cer­ca maggiori soddisfazioni» e «l’al­lentamento della censura sociale e della disapprovazione di figli e pa­renti legato all’affievolimento delle tradizioni religiose». In sostanza: «Ci si sente ancora giovani e si vo­gliono cogliere nuove opportuni­tà » . Ma, secondo i medici, può avere un influsso, almeno sugli uomini, la recente disponibilità di farmaci per aumentare il desiderio sessuale e di antidepressivi, che aiutano a potenziare le possibilità psicofisi­che. In America si parla di «viagra wife», ovvero «moglie viagra», per definire la donna non più giovane messa di fronte alle pressanti richie­ste di uno sposo o un compagno improvvisamente ringalluzzito. E che magari non corrisposto, si sepa­ra e divorzia. Insomma, trovare la forza di se­pararsi si spiega, secondo il profes­sor Vincenzo Marigliano, direttore del Dipartimento di scienze dell’in­vecchiamento dell’Università La Sa­pienza di Roma, con «l’adattamen­to di uno dei due alla nuova biolo­gia » umana. Uno studio condotto da Paola Beffa Negrini, del servizio di psicologia clinica dell’Università Cattolica di Milano, e dall’avvocato Silvia Cecchi di Firenze, già nel 2005 indicava che le cause del boom dei divorzi in tarda età sono sostanzialmente tre: una maggior longevità e – appunto – i farmaci contro la caduta della libido e che ridanno nuove prospettive di vita sessuale, ma - ecco il terzo fattore scatenante - anche una maggior in­dipendenza economica delle don­ne. Secondo un sondaggio illustrato al cinquantesimo congresso della Società italiana di gerontologia e geriatria, infatti, a prendere più spesso la decisione in età avanzata di separarsi o divorziare sono – inaspettatamente – le donne (lo stesso avviene negli Stati Uniti), che così fuggono da una vita coniu­gale insoddisfacente o da un «mari­to- padrone», spinte anche dalla soddisfazione di aver sistemato i fi­gli. Principalmente al Sud, la richie­sta di separazione e di divorzio è motivata nella donna dal rigetto della violenza all’interno della cop­pia, e non è quindi legata al deside­rio di attivare un nuovo legame. In­somma, una fuga spesso agevolata dalla maggior indipendenza, anche dei mezzi per vivere. In ogni caso, arrivati a 60 anni un uomo ha un’aspettativa di vita di altri vent’anni e una donna anco­ra di più (25 anni), si dispone di tut­to il tempo per instaurare una nuo­va relazione (che potrebbe essere addirittura più lunga del preceden­te matrimonio). Come chiarisce Ma­rigliano «un uomo di 60-65 anni spesso si sente ancora un ’ragaz­zo’, e cerca di fare quello che a 40 anni non si è potuto». A ciò si aggiunge più di un ele­mento culturale. I sessantenni di oggi avevano vent’anni nel ”68 e ne­gli anni seguenti, che furono insie­me gli anni della «liberazione ses­suale » e della emancipazione dome­stica delle donne. Per cui parados­salmente non c’è un uomo di quel­la generazione che non sappia rifar­si un letto o cucinare (cioè che ab­bia paura di lasciare la comodità do­mestica di avere una moglie, come poteva accadere ai nostri padri). Spiega Cesare Rimini, avvocato matrimonialista: «Anni addietro, nei matrimoni, c’era la crisi del quinto e del settimo anno, adesso mi sembra che al momento della fi­ne del lavoro, della pensione, gli uo­mini vogliano godere dei benefici che il maggior tempo a disposizio­ne gli offre, si sente ancora vitale e fugge la noia». Ecco il grande nemi­co dei legami, secondo Rimini, la noia «e la mancanza di colloquio, di vera comunicazione». Allora: «Si dice ’basta’, perché non se ne può più. I figli sono grandi e ci si chie­de: che senso ha rimanere insie­me? » . «I modelli televisivi non aiutano - afferma Aldo Delfino presidente dell’Associazione Aiuto Famiglia Onlus – da Dallas e Dynasty ameri­cani ai Cesaroni italiani propongo­no l’uomo avanti con gli anni che si attornia di belle ragazze nella spe­ranza forse di ritrovare la giovinez­za perduta». In altri casi, invece, continua Ma­rigliano, la spiegazione del grey divorce è propriamente geriatrica e da questo punto di vista impone cautela. Tra gli over 60 iniziano in­fatti i primi problemi di compren­sione che «dipendono dalla mutata attività cerebrale». Se c’è una evi­dente alterazione del comporta­mento, può essere l’inizio di una pa­tologia, come la demenza senile o l’Alzheimer. In sostanza si scambia per mutamento del carattere una malattia e «invece di curarsi, ci si divorzia», non risolvendo, anzi peg­giorando il problema. Peraltro, la separazione tardiva è un fenomeno che rende ancora più fragili le per­sone anziane, con i conseguenti bi­sogni di assistenza. Se guardiamo a quanto è avvenu­to negli Stati Uniti, e che probabil­mente costituirà il nostro andamen­to futuro, il trend dei divorzi grigi è destinato a crescere, soprattutto da parte delle donne. E secondo la ri­cercatrice Beffa Negrini, «sotto l’in­calzare delle nuove generazioni che hanno vissuto l’emancipazione femminile e le modificazioni delle abitudini che hanno scandito gli an­ni precedenti, la coppia della terza e quarta età sarà chiamata a una profonda ristrutturazione», pena l’aumento, in età avanzata, delle conflittualità coniugali.