Stefano Salis, Il Sole-24 Ore 15/9/2009;, 15 settembre 2009
TORNA DAN BROWN E CERCA IL BOOM CON IL SIMBOLO PERDUTO
Massoneria, luoghi misteriosi, riti perduti, enigmi da decrittare, personaggi storici illustri e attualità stringente, con la Cia e la politica americana a mettere i bastoni tra le ruote: tutto in mezza giornata, tutto di fretta, tutto da capire nella Washington di Dan Brown e del suo nuovo romanzo, The Lost Symbol , da oggi disponibile nelle librerie del mercato anglosassone. Ma niente paura se c’è Robert Langdon, il 46enne, aitante professore di Harvard e grande cacciatore di enigmi a sbrogliare la matassa.
Dopo 81 milioni di copie vendute con Il Codice Da Vinci, The Lost Symbol è una speranza per il mercato editoriale americano piegato dalla crisi e una certezza per il divertimento dei lettori dello scrittore americano. Lieto fine assicurato, come buona trama vuole. Del resto, almeno in letteratura tutti i simboli vengono al pettine e i conti – soprattutto se li fa Langdon ”allafinetornano. Nella realtà i simboli spesso restano lettera morta, mentre i conti – soprattutto se li fa Dan Brown ”hanno uno sviluppo a molte cifre. Buon per lui, in fondo. E buon per noi, curiosi lettori di storie alle quali crediamo il tempo di finire un libro. I
l professore è tornato. Parliamo di Robert Langdon, ovvio: il 46enne docente di Harvard creato da Dan Brown, esperto di simboli e di ogni sorta di misteri e intrighi, che, dopo essersi misurato con uno dei più affascinanti enigmi della cultura occidentale (il santo Graal) – e avere non poco irritato niente meno che Opus Dei e Chiesa ”, stavolta è alle prese con la massoneria e con i segreti dei vertici politici Usa.
Andiamo con ordine: dopo un’attesa durata 6 anni dall’uscita del Codice da Vinci e 81 milioni di copie vendute in tutto
il mondo, il nuovo libro di Dan Brown, The Lost Symbol ( pubblicato negli Stati Uniti da Doubleday) da oggi è disponibile per il mercato americano e inglese. Le centinaia di migliaia di copie prenotate su Amazon, negli Stati Uniti saranno consegnate a casa dei lettori stamattina mentre i clienti delle librerie troveranno fragranti pile del romanzo all’apertura delle serrande, in molti casi anticipata di un’ora. L’attesa creata dal marketing degli editori – che, per questo tipo di bestseller, è parte integrante del successo su scala planetaria: su tutti il fenomeno Harry Potter, ineguagliato – ha creato via via una suspense sempre più tesa, fino alla pubblicazione dei primi due capitoli sul Mail on Sunday. Ma ieri sera sia il New York Times sia il Los Angeles Times, sui loro siti, hanno recensito il romanzo, in virtù di alcune copie "sfuggite per errore" al controllo severissimo della distribuzione. Ebbene: le analogie col Codice sono tante (scene, personaggi, struttura narrativa), ma a sentire i critici dei giornali, Dan Brown non fa fiasco e, anzi, riesce a tenere sul filo i lettori sino all’ultima pagina con una serie ben assestata di colpi di scena. Come il Codice iniziava in un luogo- simbolo (il Louvre), The Lost Symbol
prende l’avvio dal Campidoglio di Washington. Come nel Codice c’è un protagonista dalle sembianze "bizzarre" (di là un monaco albino di nome Silas, qui un muscoloso e tatuatissimo eunuco chiamato Mal’akh,
angelo in ebraico antico). E se nel precedente bestseller si andavano a pestare i calli a istituzioni gerarchiche (una su tutte l’Opus Dei),qui è la Massoneria ”a quanto pare collocata stabilmente ai più alti vertici del potere americano – a dover temere per la propria reputazione. Ma la vena mistica dell’autore e il suo fantasioso accostamento di tutto ciò che suoni misterioso e irrisolto prevede anche il coinvolgimento delle piramidi egizie, dei sempreverdi Rosacroce, della pietra filosofale ( già ben nota agli amanti di Harry Potter) e anche di George Washington in persona, dipinto come un dio pagano. Nonché oggetti misteriosi (come il «cryptex» del Codice ) che devono essere cercati e trovati in fretta – stavolta tuttosi svolge in 12 ore – anche con l’aiuto di autorevoli esponenti della Cia (poteva mancare?) o del rettore cieco della cattedrale della capitale americana.
E se i giornali sono concordi nell’accogliere benevolmente il romanzo, sorvolando ampiamente sullo stile, il mercato del libro attende il Simbolo per riscattare la disastrosa annata editoriale. Negli Stati Uniti il giochino del creare attesa sembra avere funzionato. Alla già alta tiratura di 5 milioni di copie, ne sono state aggiunte 1,5 nelle ultime settimane per fronteggiare le richieste dell’ultimo momento. Del resto, la data di uscita (15 + 09 + 09 = 33, tanto per non lasciarsi sfuggire proprio nessuna simbologia) anticipa un bel po’ la stagione delle strenne e l’uscita in contemporanea anche della versione digitale del libro sarà la cartina di tornasole per verificare, almeno negli Usa, se l’e-book può spiccare il salto di qualità. Al solito è già iniziata la battaglia degli sconti: se Wal-Mart propone il libro a più del 50%,la grande catena Border’s è già al 40%, mentre il "quasi" metà prezzo (47%) era stato già deciso in via preventiva da Amazon e Waterstones in Inghilterra. La versione rilegata costa 29,95 $ (non poco dunque), mentre la digitale Kindle edition si ferma a 9,9 $.
Non è dato sapere nulla del contratto milionario dell’autore ma è certo che si tratta di cifre ragguardevoli: solo J.K. Rowling può viaggiare ad analoghe, iperuraniche, altezze monetarie. Come se non bastassero i libri, va tenuto conto, d’altro canto, che la versione cinematografica del Codice ha fruttato nel 2006 758 milioni di dollari e che lo stesso team con Tom Hanks nei panni del professore, sarà di nuovo sugli schermi con il
Simbolo nel 2012. In Italia, Mondadori ha già messo in pista una task force di traduttori e prenotato le rotative. Mistero: non rivelano né data né tiratura. Proviamo a scommettere su fine novembre, con 500 mila copie di partenza.