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 2009  settembre 14 Lunedì calendario

Balotelli è unico, può essere la vera differenza - Genova aggancia la Juve e la­scia indietro il resto del campiona­to

Balotelli è unico, può essere la vera differenza - Genova aggancia la Juve e la­scia indietro il resto del campiona­to. A San Siro Eto’o segna e decide ma è Balotelli che apre la partita. Sono suoi i 3-4 scatti che spezzano il Parma e prepa­rano la differenza. Balotelli è in teoria anche il piatto che la Juve non riesce a coprire. Se segnano i due attaccanti tito­lari, comunque si chiamino, siamo nella normalità. Ma uno come Balotelli, tatti­co e fisico, non ce l’ha nessuno, nemme­no la Juve. Difficile ancora confrontare il cammino di Inter e Juventus. L’Inter non si è mossa da San Siro, la Juve ha fatto qualcosa che non ha mai fatto nessuno, vincere due volte consecutive a Roma. La partita con il Parma conferma che l’In­ter è vasta, ha troppe soluzioni. Per ri­manere competitiva la Juve deve sperare che cambi qualcosa nel suo trend medi­co, che ci siano meno infortuni tra i suoi 14-15 titolari. lì la differenza, Balotelli ne è la conferma più evidente. L’Inter non ha vere difficoltà a gestire il Parma nella partita che prepara il ritorno di Ibrahimovic. questa verifica che mette inquietudine. Tutti all’Inter sanno benis­simo quello che hanno più degli altri in Italia, non conoscono quello che hanno meno in Europa. L’attesa è quasi eccessi­va, si finisce per dare troppa importan­za a una prima partita di girone. come se l’Inter fosse sempre in cerca di confer­me temendo però l’ultima parola. Media­mente il Barcellona è più forte, ma la co­sa preoccuperebbe se fosse nello stesso campionato. In Champions l’Inter è tran­quillamente all’altezza di una notte, non c’è bisogno di avere fretta né di dichiara­re i propri giocatori i più forti del piane­ta. Si può vincere anche avendo misura. Cresce la Samp di Cassano che in real­tà si giova molto degli equilibri audaci di Delneri. Nessuno responsabilizza la dife­sa come lui, questo porta la Samp ad ave­re superiorità numerica dovunque. Cas­sano non è l’uomo di personalità che ser­ve alla nazionale. Starebbe benissimo nell’Italia, ma non ha quel ruolo, non è un maestro, non un trascinatore. Nei pri­mi 60 minuti sarebbe molto simile a Di Natale, straordinario capocannoniere di questo avvio. Cassano può fare la diffe­renza negli ultimi 30. E non è poco. La Samp è semplice e misurata. Fa male in contropiede, può resistere a lungo. Il Ge­noa ha fortuna, si avvale di un errore evi­dente dell’arbitro, ma finisce meritando la sua fortuna. C’è sproporzione tra la qualità non eccessiva dei giocatori e quel­la del gioco che la squadra esprime. Se­gno che Gasperini ottiene il massimo da tutti. Un giocatore su quattro è in genere nuovo, ma continuano a fare classifica i soliti nomi. Gilardino segna un gol da vecchio attaccante e la Fiorentina sale al­le spalle delle prime. Pesa la storia di Mutu e la piccola deriva di Montolivo. Dovesse ritrovarli entrambi, la squadra in Italia sarebbe competitiva. Si ripren­de la Roma di Ranieri, più logica e più fortunata. Il risultato a Siena è largo, ma è un inizio.