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 2009  settembre 14 Lunedì calendario

Massoni, piramidi e un segreto Ecco l’ultimo giallo di Dan Brown - Teschi umani pieni di vino, un corpo tatuato dalla testa ai piedi, la ricerca di un importantis­simo documento segreto

Massoni, piramidi e un segreto Ecco l’ultimo giallo di Dan Brown - Teschi umani pieni di vino, un corpo tatuato dalla testa ai piedi, la ricerca di un importantis­simo documento segreto. L’attesa è terminata. Dopo sei anni di digiu­no, i fan di Dan Brown avranno da domani di che cibarsi con la pubbli­cazione, in tutto il mondo di lingua anglosassone, del romanzo The Lost Symbol . Ieri da Londra è giun­to un primo assaggio: il prologo e i due capitoli iniziali della nuova av­ventura del crittologo Robert Lan­gdon. Lo stile è quello leggero e avvin­cente del Codice Da Vinci , un feno­meno letterario da 82 milioni di co­pie tradotto in 51 lingue: il protago­nista è ancora lui, il professore di Harvard che a camicia e cravatta preferisce la maglie a collo alto gri­gia sotto la giacca di tweed. Il letto­re lo ritrova a bordo di un aereo pri­vato dove è l’unico passeggero. Lan­gdon si sveglia di botto da un incu­bo in cui, bambino, è assieme al pa­dre dentro un ascensore della torre Eiffel in caduta libera. In realtà sta andando a Washington, chiamato a sorpresa dal potentissimo Peter So­lomon, filantropo, scienziato, stori­co, mentore. A destarlo non è che un po’ di turbolenza. Tale è l’entusiasmo per il ritorno in libreria di Brown che in poco tempo gli estratti offerti dal Mail on Sunday hanno fatto, grazie a Internet, il giro del pianeta. Ormai, comunque, lo scoop era assicurato. Il domenicale britannico, testata filoconservatrice il cui pubblico è principalmente femminile, ha battuto tutti sul tempo e non lo ha fatto in sordina. Un inserto speciale di otto pagine con titoloni, copertina del li­bro, intervista all’autore (vecchia, in realtà), questionario con premio e uno sconto di ben sette sterline sul prezzo del libro. Perché Brown, o per lui il suo editore, abbia scelto proprio il Mail non è chiaro. La de­cisione, a sentire un giornalista del­la testata, avrebbe a che fare con i termini finanziari offerti dal giorna­le e anche un debito di gratitudine che risale all’epoca delle accuse di plagio rivolte a Brown da due scrit­tori britannici (che poi persero la causa). Se Il Codice da Vinci parlava no­toriamente dell’Opus Dei, The Lost Symbol esplora in vena romanzata il mondo della massoneria e il suo legame con il potere, negli Stati Uni­ti, ma non solo. La scena iniziale ha luogo infatti nella casa del Tempio del Consiglio supremo del 33esimo grado del rito scozzese antico e ac­cettato, a due passi dalla Casa Bian­ca. Un adepto sta per prestare giura­mento di fedeltà per essere ammes­so al più alto rango della massone­ria internazionale. Tra le mani ha un teschio umano pieno di liquido rosso sangue che è costretto a bere. A guidarlo, un uomo potentissimo dagli occhi azzurro-grigi... Grigi co­me quelli di Peter Solomon, l’amico che all’improvviso ha bisogno di Langdon? Non è che l’inizio di un mistero che sicuramente sarà un mistero fitto come quello dei ro­manzi che l’hanno preceduto. La stessa casa editrice ha fatto circola­re su Twitter due lunghi numeri, che altro non erano che la coordina­te geografiche della piramide di Gi­za. Le premesse del libro, in termini di realtà verso fiction, sono simili a Angeli e Demoni e il Codice da Vin­ci . Prima ancora del prologo, il ro­manzo cita il seguente «fatto»: «Nel 1991 un documento venne chiuso nella cassaforte del direttore della Cia: Il documento oggi è ancora lì. Il testo include riferimenti a un anti­co portale e a una luogo sconosciu­to sotto terra. Il documento include la frase ’ sepolto da qualche parte lì fuori’». la frase che pronuncia anche tale Mal’akh, il supertatuato del secondo capitolo. Sul corpo ha replicato con ago e inchiostro un tempio massonico. Gli rimangono da tatuare pochi centimetri di pelle in testa, ma prima di terminare l’opera deve trovare qualcosa di molto importante. Il simbolo perdu­to del titolo? Nel frattempo si conso­la. «Sono un capolavoro», si dice guardandosi nudo allo specchio. Per i massoni statunitensi l’arri­vo del libro potrebbe avere ripercus­sioni interessanti. Le sedi delle 2.000 logge d’Oltreoceano sono spesso visitabili. «Ci sarà di sicuro un’impennata nel numero di turisti – fanno sapere dal tempio di Washington ”. Non abbiamo nulla da temere».