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 2009  settembre 13 Domenica calendario

13/09/2009

Le novità della scuola sono tutte positive? -

Domani si torna a scuola…

Tutti?

No, non tutti. Gli abruzzesi, per via del terremoto, aspette­ranno addirittura lunedì pros­simo. Emilia e Romagna, Friu­li- Venezia Giulia e, nel Lazio, quelli del secondo ciclo comin­ceranno martedì. Mercoledì la Basilicata e le Marche, giovedì la Sardegna, venerdì la Puglia e la Sicilia…

Che senso ha cominciare di ve­nerdì?

Non lo so, è una materia sulla quale il ministero ha deciso di lasciar fare alle Regioni. Idem per le vacanze: variano da una Regione all’altra, fermo restan­do che bisogna andare a scuo­la per duecento giorni, altri­menti l’anno non è valido. Le vacanze di Natale cominceran­no mercoledì 23 dappertutto tranne che in Piemonte dove si chiuderà a partire da lunedì 21. In Piemonte hanno deciso di largheggiare: 18 giorni di ri­poso tra dicembre e gennaio e altri 10 ad inizio di aprile, quando arriva Pasqua. Gli altri faranno grosso modo due setti­mane di pausa a Natale e una a Pasqua. Gli studenti sono quasi 8 milioni, il 13% della po­polazione: 2.578.547 alle ele­mentari, 2.699.063 alle me­die, 2.549.835 alle superiori. I dati sono del Ministero, ma provvisori.

Qualche novità?

Per me la più grossa riguarda i libri di testo: quelli adottati quest’anno non si potranno più cambiare per cinque anni nelle elementari, per sei nelle medie. Unica eccezione: se arriva un insegnante nuovo e non è soddisfatto del manuale in uso, potrà sostituirlo, ma l’anno successivo. L’editore Laterza s’è molto lamentato di questa normativa, sostenendo che, tra l’altro, limita la concorrenza tra editori. vero, ma questo è anche il frutto di molte esagerazioni passate, libri che restavano sostanzialmente identici e che sembravano diversi solo perché l’editore aveva cambiato la grafica o l’impaginazione. difficile pensare che non ci fosse, in questo trucchetto, anche una complicità dei professori. Era­no loro che alla fine impediva­no di acquistare i testi usati, e imponevano di andare in libre­ria per procurarsi i nuovi.

Secondo me la novità più gros­sa è che il voto in condotta fa­rà media.

Sì, e farà media pure quello in ginnastica, e per essere am­messi al prossimo esame di ma­turità non si dovrà avere la me­dia del 6, ma bisognerà pren­dere 6 in tutte le materie, che fa una bella differenza. La Gel­mini, con una circolare, ha ri­cordato a tutti che l’era del 6 politico è finita. Dietro alla se­verità, che è sacrosanta, c’è pe­rò anche un calcolo: se gli stu­denti diminuiscono, si potran­no tagliare ulteriormente gli organici dei professori. I quali invece – come hanno confessa­to candidamente alla fine del­l’ultimo test Invalsi – hanno un interesse reale a promuove­re proprio per salvare i posti di lavoro. Il ministero ha tagliato 350 scuole che avevano trop­po pochi alunni. Le ha accorpa­te ad altri istituti e, mediante questa razionalizzazione, ha effettivamente realizzato dei risparmi.

Quanti tagli sono stati fatti?

Mah, cifre ufficiali non ce ne sono ancora. Gli unici tagliabi­li, come sa, sono i docenti non di ruolo, i cosiddetti precari: erano 131 mila e a spanne direi che sono rimasti senza lavoro in 40 mila. Per loro è stato pen­sato un sussidio di disoccupa­zione pari al 60% dello stipen­dio. L’aggressione ai precari è stata preparata anche con una profonda revisione degli ora­ri, per esempio attraverso l’in­troduzione, alle elementari, del maestro unico o prevalen­te e con l’eliminazione delle compresenze didattiche. Cia­scuna scuola elementare met­terà a punto, d’accordo con i genitori, l’orario, che potrà es­sere di 24, 27, 30 o 40 ore. Fino a 27 ore il maestro sarà unico, oltre le 27 ore ci sarà un mae­stro prevalente e un altro inse­gnante ad affiancarlo. La Gel­mini sostiene che 36.508 classi della scuola elementare go­dranno del tempo pieno. Non so francamente che credibilità abbia questo dato e aspetto ca­somai che sia verificato alla fi­ne dell’anno. stato tagliato anche l’orario delle medie, col sistema, adottato anche alle elementari, di toglier di mez­zo i corsi cosiddetti facoltativi, categoria della quale hanno fatto parte le discipline più stravaganti. inutile per ora parlare delle superiori, dove nulla accadrà fino all’anno prossimo. Bisogna segnalare uno sforzo fatto invece sulla scuola materna: si potranno iscrivere anche i bambini con meno di tre anni, purché ne ab­biano almeno due e mezzo.