Panorama, 17/09/2009, 17 settembre 2009
Pier e il destino dei troppo furbi - Rischio scissione con i «due forni»? - ALLEANZE La celebre teoria dei «due forni» fece la fortuna di Giulio Andreotti, ma potrebbe essere la tomba (politica) di Pier Ferdinando Casini
Pier e il destino dei troppo furbi - Rischio scissione con i «due forni»? - ALLEANZE La celebre teoria dei «due forni» fece la fortuna di Giulio Andreotti, ma potrebbe essere la tomba (politica) di Pier Ferdinando Casini. La storia insegna difatti che essa è proficua per i partiti grandi, ma può essere letale per quelli piccoli. E l’asta spregiudicata dei voti dell’Udc avviata con entrambi gli schieramenti, in vista delle regionali del marzo 2010, rischia di avere come esito finale la spaccatura del partito. Come accadde nel 1995 al Ppi, che per giocare troppo disinvoltamente fra Massimo D’Alema e Silvio Berlusconi finì con il subire una scissione: il Cdu di Rocco Buttiglione a destra, il resto del Ppi con il neonato Ulivo prodiano. Nelle stesse ore durante le quali Casini con Famiglia cristiana faceva professione di orgogliosa autonomia («Andare da soli ancora una volta non ci spaventa», «siamo disponibili a fare le alleanze solo sulla base dei fatti»), i suoi emissari, in perfetto stile andreottiano, trattavano a 360 gradi, e con l’occhio non ai programmi bensì agli organigrammi. Il negoziato, per quanto risulta a Panorama, è più avanzato con il centrosinistra in Piemonte (se il candidato del Pdl sarà leghista e quello del Pd non sarà Mercedes Bresso), Liguria e Basilicata. Orientamento verso il centrodestra invece in Lombardia, Venero, Lazio e Calabria. In Campania e Puglia tutto dipenderà dal nome: l’Udc starà con chi gli offre la presidenza. In Campania è tornato in pista il nome di Ciriaco De Mira. Questa strategia della macchia di leopardo è comunque destinata a mostrare la corda alle politiche, quando non si potrà evitare una scelta di campo. Il gruppo dirigente è già diviso. Guardano a sinistra Michele Vietti (Piemonte), Bruno Tabacci (Lombardia), De Mirt (Campania), Angelo Cera (Puglia), Armando Dionisi (Lazio), Gianpiero D’Alla (Sicilia). A destra, oltre a Buttiglione e al segretario Lorenzo Cesa, Totò Cuffaro (Sicilia), Luciano Ciocchetti (Lazìo), Giorgio Oppi (Sardegna), Mario Tassone (Calabria), Domenico Zinzi (Campania), Antonio De Poli (Veneto). Quanto potrà durare la convivenza?