Roberto Perrone, Corriere della Sera, 14/09/09, 14 settembre 2009
Wags sì o no? E sulle donne Capello divide gli inglesi - «Quando si tratta di vergogna, cherchez la femme » scrive Barbara Ellen nel suo editoriale sull’ Observer
Wags sì o no? E sulle donne Capello divide gli inglesi - «Quando si tratta di vergogna, cherchez la femme » scrive Barbara Ellen nel suo editoriale sull’ Observer. Nienti errori di prospettiva, please, non si riferisce a Silvio Berlusconi e alle più o meno note vicende baresi, ma c’è pur sempre un italiano di mezzo: Fabio Capello. Niente fraintendimenti, ri-please, la faccenda che riguarda the fabulous Fab è di tutt’altro genere. La differenza è che Silvio Berlusconi, per sua stessa ammissione, ama circondarsi di belle figliole, mentre Fabio Capello non ne vuole una nel raggio di cento chilometri. Tregua sulla telenovela di Berlusconi e le donne. Oggi si parla di Capello e le donne. Impazza il dibattito: Wags sì, Wags no (in Sudafrica). Alle Wags (Wives and girlfriends), cioè alle mogli e fidanzate dei calciatori inglesi, Capello ha lanciato un avvertimento: «Al Mondiale andiamo per giocare, non in vacanza». Secondo l’ultimo sondaggio, metà degli inglesi pensa di poter vincere la Coppa del Mondo. Alle Capello’s rules, che comprendono uso limitato dei telefonini in ritiro, puntualità assoluta, visite di familiari e amici solo dietro permesso, alimentazione controllata (cassati ketchup e altri intingoli), vietato il gioco d’azzardo, ora si aggiunge quello che riguarda mogli e fidanzate: potranno essere frequentate solo nei giorni di libera uscita dopo le partite (senza esagerare). L’ideologia capelliana (ordine e fiducia) è andata a toccare un argomento che da sempre appassiona gli inglesi. Perché, se da un lato tutti sono affascinati dalle vittorie, dall’altro temono di perdere il divertente passatempo di star dietro alle Wags e alle loro avventure. Con Capello rischia di sparire tutto. Non si potrà più raccontare di quella volta, a Francia ”98, che il c.t. Glenn Hoddle concesse a David Beckham un giorno di permesso speciale perché non ce la faceva più e lo Spice Boy lasciò il ritiro per incontrarsi con Victoria Adams. Oppure della campagna dell’Europeo del 2004 in Portogallo, detta del «doppio commissario tecnico». Sven Goran Eriksson allenava i giocatori, la sua compagna dell’epoca, l’avvenente avvocato Nancy Dell’Olio (indimenticato il vestito rosso fiammante a scollatura ombelicale con cui si presentò dai Blair a Downing Street), «allenava» le Wags. Prenotava ristoranti, organizzava trasferimenti, ripianava contrasti. E che dire dei bei giorni del Mondiale 2006? A Baden-Baden se nomini le Wags a tutti vengono le lacrime agli occhi. Altro che decrepiti frequentatori delle terme, altro che noioso festival operistico. Nell’hotel che le ospitava costruirono addirittura un muro a difesa della piscina dove sfoggiavano (oppure no) i loro ridotti bikini. Tutti i giornali inglesi (anche quelli schizzinosi) andavano pazzi per quella dolce vita, tenevano i conti dello shopping di Victoria Adams (6 mila euro in un pomeriggio), misuravano i centimetri della minigonna di Elen Rives, fidanzata di Frank Lampard. Per l’addio alle Wags c’era tutto il paese, stile Bocca di Rosa. «Con voi se ne parte la primavera» avrebbero cantato i tedeschi se avessero conosciuto Fabrizio De André. Ora su tutto questo incombe la scure di Capello. Barbara Ellen prende la difesa delle Wags sostenendo che mister Fabio le ha «trasformate in streghe». E si domanda: «Sono state loro a far sbagliare i rigori contro il Portogallo nel 2006? colpa della sua fidanzata se Rooney ha ballato il tip tap su un avversario e si è fatto espellere? Se i calciatori vincono non dividono i successi con le loro donne, per quale motivo allora se ne parla solo per le sconfitte?». E conclude: «Sorry, Fabio, trovati un altro obbiettivo a su cui scaricare gli insuccessi». Capello, naturalmente, non ce l’ha con le Wags, ce l’ha con il bailamme che le circonda. E se l’ Observer lo critica, il Sunday Times lo applaude: «Assomiglia a sir Alf Ramsey, il c.t. del trionfo del ”66, per stile e disciplina». Inoltre Capello, l’allenatore «la cui assenza di espressione facciale sembra dire: sto seduto su un largo e arrugginito chiodo» (Barbara Ellen), può contare sull’appoggio di Gordon Brown colpito dalla nuova serietà dei Leoni. Malgrado questo, però, da qui a giugno, sulle Wags, gli inglesi tenteranno di spaccare il Capello (in tutti i sensi) in quattro. Ma, conoscendo the fabulous Fab, non ci riusciranno.