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 2009  settembre 14 Lunedì calendario

Wags sì o no? E sulle donne Capello divide gli inglesi - «Quando si tratta di vergo­gna, cherchez la femme » scrive Barbara Ellen nel suo editoriale sull’ Observer

Wags sì o no? E sulle donne Capello divide gli inglesi - «Quando si tratta di vergo­gna, cherchez la femme » scrive Barbara Ellen nel suo editoriale sull’ Observer. Nienti errori di prospettiva, please, non si riferisce a Silvio Berlusconi e alle più o meno note vicende baresi, ma c’è pur sempre un italiano di mezzo: Fabio Capel­lo. Niente fraintendimenti, ri-please, la faccenda che riguarda the fabulous Fab è di tutt’altro genere. La differenza è che Silvio Berlusconi, per sua stessa ammis­sione, ama circondarsi di belle figliole, mentre Fabio Capello non ne vuole una nel raggio di cento chilometri. Tregua sul­la telenovela di Berlusconi e le donne. Og­gi si parla di Capello e le donne. Impazza il dibattito: Wags sì, Wags no (in Sudafri­ca). Alle Wags (Wives and girlfriends), cioè alle mogli e fidanzate dei calciatori inglesi, Capello ha lanciato un avverti­mento: «Al Mondiale andiamo per gioca­re, non in vacanza». Secondo l’ultimo sondaggio, metà degli inglesi pensa di poter vincere la Coppa del Mondo. Alle Capello’s rules, che comprendono uso li­mitato dei telefonini in ritiro, puntualità assoluta, visite di familiari e amici solo dietro permesso, alimentazione controlla­ta (cassati ketchup e altri intingoli), vieta­to il gioco d’azzardo, ora si aggiunge quel­lo che riguarda mogli e fidanzate: potran­no essere frequentate solo nei giorni di libera uscita dopo le partite (senza esage­rare). L’ideologia capelliana (ordine e fidu­cia) è andata a toccare un argomento che da sempre appassiona gli inglesi. Perché, se da un lato tutti sono affascinati dalle vittorie, dall’altro temono di perdere il di­vertente passatempo di star dietro alle Wags e alle loro avventure. Con Capello rischia di sparire tutto. Non si potrà più raccontare di quella volta, a Francia ”98, che il c.t. Glenn Hoddle concesse a David Beckham un giorno di permesso speciale perché non ce la faceva più e lo Spice Boy lasciò il ritiro per incontrarsi con Victoria Adams. Oppure della campagna dell’Eu­ropeo del 2004 in Portogallo, detta del «doppio commissario tecnico». Sven Go­ran Eriksson allenava i giocatori, la sua compagna dell’epoca, l’avvenente avvoca­to Nancy Dell’Olio (indimenticato il vesti­to rosso fiammante a scollatura ombelica­le con cui si presentò dai Blair a Dow­ning Street), «allenava» le Wags. Prenota­va ristoranti, organizzava trasferimenti, ripianava contrasti. E che dire dei bei giorni del Mondiale 2006? A Baden-Ba­den se nomini le Wags a tutti vengono le lacrime agli occhi. Altro che decrepiti fre­quentatori delle terme, altro che noioso festival operistico. Nell’hotel che le ospi­tava costruirono addirittura un muro a di­fesa della piscina dove sfoggiavano (op­pure no) i loro ridotti bikini. Tutti i gior­nali inglesi (anche quelli schizzinosi) an­davano pazzi per quella dolce vita, tene­vano i conti dello shopping di Victoria Adams (6 mila euro in un pomeriggio), misuravano i centimetri della minigonna di Elen Rives, fidanzata di Frank Lam­pard. Per l’addio alle Wags c’era tutto il paese, stile Bocca di Rosa. «Con voi se ne parte la primavera» avrebbero cantato i tedeschi se avessero conosciuto Fabrizio De André. Ora su tutto questo incombe la scure di Capello. Barbara Ellen prende la difesa delle Wags sostenendo che mister Fabio le ha «trasformate in streghe». E si do­manda: «Sono state loro a far sbagliare i rigori contro il Portogallo nel 2006? col­pa della sua fidanzata se Rooney ha balla­to il tip tap su un avversario e si è fatto espellere? Se i calciatori vincono non divi­dono i successi con le loro donne, per quale motivo allora se ne parla solo per le sconfitte?». E conclude: «Sorry, Fabio, tro­vati un altro obbiettivo a su cui scaricare gli insuccessi». Capello, naturalmente, non ce l’ha con le Wags, ce l’ha con il bai­lamme che le circonda. E se l’ Observer lo critica, il Sunday Times lo applaude: «As­somiglia a sir Alf Ramsey, il c.t. del trion­fo del ”66, per stile e disciplina». Inoltre Capello, l’allenatore «la cui assenza di espressione facciale sembra dire: sto se­duto su un largo e arrugginito chiodo» (Barbara Ellen), può contare sull’appog­gio di Gordon Brown colpito dalla nuova serietà dei Leoni. Malgrado questo, però, da qui a giugno, sulle Wags, gli inglesi tenteranno di spaccare il Capello (in tutti i sensi) in quattro. Ma, conoscendo the fabulous Fab, non ci riusciranno.