Leonardo Martinelli, Il Sole-24 Ore 12/9/2009;, 12 settembre 2009
GI DAL QUARTO PIANO A FRANCE TLCOM
Le 16.30, in pieno giorno, a Parigi: all’improvviso ieri un’impiegata di France Télécom ha deciso di farla finita. E si è lanciata dalla finestra, al quarto piano dell’edificio dove lavorava. Una corsa dell’ambulanza verso l’ospedale Beaujon, in mezzo al traffico pomeridiano, non è servita a nulla. La giovane donna, di 32 anni, è deceduta poco dopo. La tragica morte si aggiunge ai ventidue suicidi già registrati nel gruppo francese a partire dal febbraio 2008, sei dei quali durante quest’estate. E dire che giovedì i vertici del colosso delle telecomunicazioni avevano finalmente reagito, annunciando il blocco delle riorganizzazioni interne fino al 31 ottobre prossimo, l’assunzione di un centinaio di persone al dipartimento delle risorse umane e l’avvio di un negoziato per un piano antistress con i sindacati da qui a pochi giorni. L’ondata dei suicidi, pero’, non si è fermata. E cosi’ ieri, in tarda serata, è addirittura intervenuto (per la prima volta) il Governo. Il ministro del Lavoro Xavier Darcos ha annunciato che incontrerà l’amministratore delegato di France Télécom, Didier Lombard, al più presto, probabilmente lunedì.
La donna che si è suicidata ieri era addetta ai clienti insolventi presso Orange, la filiale di telefonia mobile di France Télécom. I suoi colleghi hanno spiegato che si era appena conclusa una riunione sulla riorganizzazione del servizio. Anche all’origine degli altri suicidi vi sono stati spesso decisioni di trasferimenti e di soppressioni di posti di lavoro. I sindacati hanno subito chiesto collettivamente «un gesto forte da parte dello Stato», che, nonostante la privatizzazione di questa multinazionale delle telecom, varata nel 2004, resta il suo azionista di riferimento, con il 26,7% del capitale.
France Télécom ha visto ridursi il personale in Francia dalle 140mila unità del 2002 alle 100mila attuali. Ma il gruppo non va male. Anzi, sta resistendo relativamente bene alla crisi. Secondo i sindacati,pero’,dopo il 2004 la gestione manageriale è cambiata, rivolgendosi più alla ricerca del profitto (France Télécom è ormai quotata in Borsa) e a migliorare di continuo le performance, per affrontare la forte competitività del settore. Ma non tutti riescono ad adeguarsi al nuovo corso, soprattutto le vecchie generazioni, abituate al servizio pubblico e all’impiego statale. Pierre Morville, sindacalista di CfeCgc, ha rilevato, dopo l’ultimo suicidio di ieri, che «le misure prese giovedì dall’azienda sono chiaramente insufficienti». E ha ricordato che una delle soluzioni potrebbe essere un piano di prepensionamenti • Il 23° suicidio nella compagnia
Quello verificatosi nel pomeriggio di ieri è il 23° suicidio da parte di dipendenti della compagnia France Télécom negli ultimi 18 mesi.
Altri dieci, tra tecnici e impiegati del gruppo, hanno tentato di togliersi la vita senza riuscirci. Il gigante telefonico francese dal 2002 ha avviato una profonda ristrutturazione aziendale con il taglio di 40mila posti Ieri una dipendente di 32 anni è morta a Parigi lanciandosi dal quarto piano al termine di una riunione sulla riorganizzazione delle cariche. Mercoledì un tecnico di Troyes si era pugnalato all’addome (oraè fuori pericolo) alla notizia di una «retrocessione» I lavoratori hanno organizzato proteste a Parigi, Marsiglia, Nancy e Montpellier. I sindacati chiedono allo stato- primo azionista- di intervenire. I vertici del gruppo hanno congelato i piani di ristrutturazione fino ad ottobre.