Alessandro Alviani, La stampa 11/9/2009, 11 settembre 2009
GM HA DECISO VENDERA’ OPER A MAGNA
Alla fine la Germania l’ha spuntata: sarà Magna, il candidato preferito da Berlino, a rilevare da General Motors il controllo di Opel. La saga sul futuro del costruttore tedesco, andata avanti per dieci mesi - l’SOS al governo federale venne lanciato da Rüsselsheim lo scorso 14 novembre - ha subìto ieri un’improvvisa accelerazione, quando Gm ha spazzato il campo dalla indiscrezioni che davano per probabile una sua retromarcia e ha invece appoggiato il consorzio composto da Magna e dall’istituto russo Sberbank.
Poco dopo è arrivato anche il via libera del trust che gestisce temporaneamente il 65% di Opel e a cui spettava la parola finale sull’operazione. Una decisione, quest’ultima, giunta sul filo del rasoio e in modo rocambolesco: dei quattro membri del trust - due esponenti di Gm, più un rappresentante del governo e uno dei Länder tedeschi - due hanno votato per Magna, uno contro e un altro si è astenuto; paradossalmente a esprimersi contro il consorzio sponsorizzato da Berlino e ad astenersi sono stati proprio i due rappresentanti tedeschi. Tant’è: al termine di trattative che sembravano infinite e che hanno visto uscire di scena uno dopo l’altro diversi concorrenti - prima Fiat, poi i cinesi di Baic - il destino di Opel e del suo marchio gemello inglese Vauxhall appare ora siglato.
Magna e Sberbank rileveranno il 55% (il 27,5% l’uno), ai dipendenti finirà il 10%, mentre il restante 35% resterà nelle mani di Detroit, che cede così la maggioranza di Opel dopo ottant’anni ma continuerà a integrarla nel suo gruppo. Inoltre tutti e quattro gli stabilimenti tedeschi di Opel verranno mantenuti. Una notizia accolta con un sospiro di sollievo a Berlino: non solo perché il governo tedesco, schieratosi sin da subito a favore di Magna e contro la holding belga Rhj International, ha evitato la figuraccia di ritrovarsi con una Gm che all’improvviso conservava il controllo completo di Opel, ma anche perché ormai in pochi speravano in una decisione prima del voto tedesco del 27 settembre.
E invece sia Frau Merkel che il suo sfidante alla cancelleria, Frank-Walter Steinmeier, potranno ora sfruttare nella fase finale della campagna elettorale il tema del salvataggio di Opel. Non a caso ieri la prima a dare l’annuncio ufficiale della vendita a Magna è stata proprio la cancelliera. «Sono molto contenta per questa decisione», ha detto Frau Merkel, che ha colto l’occasione per reclamare per sé una porzione del "successo". Soddisfazione anche tra i Länder tedeschi, da cui arriverà una parte dei 4,5 miliardi di aiuti pubblici (di cui 3 miliardi di garanzie e 1,5 miliardi di un prestito-ponte già concesso) messi a disposizione del prossimo proprietario di Opel.
Lo stesso John Smith, il capo trattative di Gm, si è spinto a definire Magna la "soluzione migliore", dopo che per settimane il gruppo di Detroit ha giocato con l’idea di cedere il costruttore tedesco a Rhj, per poi riacquistarlo tra qualche anno. Commenti simili da Carl-Peter Forster, il numero uno della divisione europea di Gm e candidato alla guida della nuova Opel, che ha parlato di "pietra miliare per un futuro promettente". Ben diversi, invece, i commenti dei sindacati. Ieri alla notizia della cessione di Opel a Magna negli stabilimenti tedeschi nessuno ha festeggiato, malgrado fosse proprio questa la soluzione preferita. Se è vero che, per dirla col capo del consiglio di fabbrica di Opel Klaus Franz, l’annuncio di ieri è «un importante passo in avanti», è anche vero che i tagli saranno inevitabili. L’offerta di Magna e Sberbank prevede di tagliare in tutta Europa 10.500 dei circa 50.000 posti di lavoro di Opel. Soltanto in Germania dovrebbero scomparire circa 3.000 degli oltre 25.000 posti. E lo stabilimento belga di Anversa sembra il candidato numero uno alla chiusura. In ogni caso Franz ha ribadito la disponibilità dei dipendenti a contribuire al risanamento dell’azienda, rinunciando ogni anno, fino al 2014, a 265 milioni di euro.
Ora restano da definire diversi dettagli. Perché la saga Opel non è finita: per la firma conclusiva bisognerà attendere ancora diverse settimane.