Varie, 11 settembre 2009
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Wickmayer Yanina
• Lier (Belgio) 20 ottobre 1989. Tennista • «[...] una favola, la cui stesura comincia con un evento triste, il peggiore che possa capitare: la perdita della mamma. il 1999, la famiglia Wickmayer vive felicemente a Lier (Anversa), papà Marc si dedica all’azienda (costruttore di piscine), la piccola Yanina (chiamata così in onore di Maradona, che ha una figlia con lo stesso nome) sogna il tennis e lo confida a mamma Danielle, che pure si diletta sui court. Poi accade l’irreparabile, con la diagnosi del cancro. ”Stalle vicino, non farle mancare nulla”, dice Danielle al marito in quei giorni di sofferenza. Invece, a Yanina: ”Impara a lottare nella vita, che le cose non vengono così”. Dopo i funerali questa bimba di nove anni prende l’iniziativa e intima al padre: ”Andiamo via da questo posto triste, andiamo a Tampa, in Florida. C’è stata anche la Henin”. Marc capisce che non può sottrarsi, intuisce ”la missione di mia figlia”. Liquida con l’aiuto dei parenti l’azienda e comincia una nuova vita. Così, alla Saddlebrook Academy, Yanina assaggia tennis e inglese. Ci resta due anni, il tempo giusto per riequilibrare i sentimenti e capire che si può tornare a casa. La federazione belga dà il suo contributo, Yanina può muovere i primi passi. Otto anni dopo è la sorpresa degli Us Open. E non solo per il suo look blu cobalto con pantaloncino e tasche nel didietro. ”La mia potenza? In ogni colpo metto tutta l’energia che possiedo. Sempre”. Una scelta che la porta a strafare, ma che condiziona le avversarie. Un romanzo da potenziale happy end, da scrivere da qui ai prossimi dieci anni. [...]» (Paolo Rossi, ”la Repubblica” 11/9/2009).