Attilio Barbieri, Libero 10/9/2009, 10 settembre 2009
I DUE ANNI DI INCIUCIO SULLA PASTA
Anche la riunione di settembre 2007 risulta ben documentata e con un’ampia partecipazione; oltre a quelli di Unipi, sono intervenuti i rappresentanti di 22 imprese, per la gran parte le stesse della riunione del 18 luglio. (...).
La discussione viene verbalizzata in termini più sintetici rispetto al precedente verbale, sempre di fonte Granoro. La discussione si svolge attraverso il consueto giro di tavolo. La maggior parte dei partecipanti dichiarano gli aumenti praticati e quelli che intendono effettuare; per lo più si tratta di aumenti realizzati pari a 20 centesimi di euro al chilogrammo e di aumenti pianificati di 14 centesimi, per un totale di 34 centesimi.
A titolo esemplificativo si riporta uno stralcio del verbale redatto dalla Granoro.
Berruto: (…)«Sarà più difficile applicare ulteriori aumenti da qui a dicembre. Aumento tra 0,18 e 0,20 euro».
De Cecco: «Dall’inizio anno 0,20 euro al chilo e dal 1° ottobre altri 0,14. In totale 0,34 euro kg».
Rummo: «Dal 1° ottobre aumento 0,14 euro kg.; all’inizio 0,20. Totale 0,34 euro al kg».
Mennucci (Toscana): «Aumento a settembre di 0,18 euro kg. più altri 0,10 euro
fino a dicembre. Totale 0,28 euro al chilo».
Zara: (…) «Primo aumento il 3 o il 4 marzo, secondo aumento 10 giugno, terzo aumento dall’11 al 15 settembre e un altro a ottobre, il quarto. In totale circa 0,30-0,35 euro al chilogrammo».
Pagani: «0,18 euro al chilo più 0,06 da ottobre. Decidiamo sin d’ora di aumentare 0,35-0,40 euro e così vale una volta per tutte».
De Martino: «0,15 euro dal 1° giugno e ora 0,20 fino a dicembre. In totale 0,35 euro».
Fabianelli: «Fare un aumento significativo per tutelarsi sul trimestre 2008.
Agnesi - Colussi (…): «Ridurre massa promozionale, ridurre anche sconti, in più comunicare alla Gdo [Grande distribuzione organizzata] in modo oggettivo che gli aumenti non sono ancora arrivati al capolinea, ma sono ancora in aumento».
Divella (…): «Vorrei sapere a che prezzi cedono i Pastifici le private label per poter far dire alla Coop che blocca i prezzi fino a dicembre ??? Siamo intenzionati a fare muro contro muro con chi non ci accetterà l’aumento di 0,15 euro al kg. lordi dal 15 ottobre».
In merito ai contratti: (…)
Amato: «Il fatto che questo tavolo sia pieno di Pastai sia di marca che di private, mentre altre volte era vuoto dimostra che quello che ha detto Bellanova non è proprio ”sbagliato”. Dal 15 settembre 0,15 euro (a gennaio di 0,12 euro per un totale di 0,27 euro kg.) e ora pensano ad un nuovo [aumento] da ottobre. (Abbiamo sentito da un presente, a bassa voce, che Rummo cede a Coop a 0,65 euro la pasta)».
Garofalo: «0,35-0 40 euro al chilogrammo netti da settembre, non parliamo di lordo sennò non ci capiamo».
Barilla: (…) «Il prezzo della marca privata viene deciso dalla Gdo e non dai produttori. Le private [label] hanno subito aumenti anche superiori alle marche dei pastifici, però la Gdo ha semplicemente ridotto i margini sulla propria marca, ma li ha ancora (ridotti del 20/25%). Secondo Ghelfi attenzione al tavolo con la Gdo perché altrimenti i prezzi verranno "legati" all’andamento delle materie prime e potremmo anche ritrovarci con la richiesta di abbassare i listini. Dobbiamo evitare il blocco o il controllo dei prezzi da parte degli Enti Pubblici. In Usa la marca privata ha una quota inferiore a quella che ha in Italia e nella Ue. Barilla ha perso nei primi 6 mesi l’1% e l’1,6% in favore della marca privata e non ci siamo allarmati. Infatti da settembre perdiamo lo 0,4% quindi abbiamo recuperato. Ha inoltre detto che l’aumento di 0,24 euro al kg. lo spalmeranno nel 2008».
Rummo: «Con le attuali quotazioni non si può vendere a meno di 0,825 franco stabilimento netto netto. (…).
Nuovi posizionamenti al consumo se vanno in porto gli aumenti: De Cecco 1,10 euro, Barilla 0,79. Marca privata 0,83: 2 + 4% iva + 25% ric. = 0,53 al consumo. Marche private già aumentate di 0,20; ora aumentano di altre 0,10 = totale 0,30.
I listini salgono tutti assieme
In generale, importanti ed inusuali aumenti del prezzo della pasta sono stati segnalati anche dalla Gdo. La centrale d’acquisto Coop Italia ha dichiarato in proposito che «Coop Italia ha registrato richieste di forti aumenti del prezzo all’ingrosso dal luglio 2007 in poi. Nel complesso, gli aumenti richiesti, pur variegati nei tempi e nei modi della richiesta, sono risultati di entità assoluta simile e, in termini relativi, hanno condotto ad una certa riduzione dello spettro dei prezzi praticati, avvicinando - sempre in termini relativi - i prezzi più bassi a quelli più elevati (dato che aumenti assoluti omogenei producono un avvicinamento relativo di prezzi di partenza differenziati). In termini assoluti ciò ha comportato il sostanziale raddoppio del prezzo di fornitura della pasta private label, passato da 0,48 euro al chilogrammo e 0,98 euro. Esso si è così avvicinato molto al prezzo della pasta Barilla, riducendo di molto il differenziale a favore di Coop. La situazione si è poi nuovamente modificata dal gennaio di quest’anno in poi quando Barilla ha effettuato un aumento pari al 23% (nel 2007 gli aumenti della Barilla erano stati a maggio, del 7/8%, ed a settembre del 10/12%). Occorre sottolineare che i produttori di private label si possono considerare, complessivamente, il maggiore concorrente di Barilla. Essi, che in ambito Coop sono rappresentati essenzialmente da Rummo e Corticella, coprono circa un terzo della pasta venduta dal sistema Coop (pari a circa 300.000 quintali), la stessa quota detenuta da Barilla».
Anche Federdistribuzione ha segnalato gli elevati ed anomali aumenti del prezzo della pasta: «Il prezzo, negli anni scorsi, è rimasto stabile per molto tempo. Quest’anno, invece, si è avuta una anomala e plurima variazione dei prezzi di listino da parte della generalità dei produttori di pasta, che hanno comunicato, con una tempistica simile (enfasi aggiunta), l’aumento dei propri listini. In particolare, (…) si è avuta una prima trance di aumenti nel settembre del 2007, a cui è seguita una seconda trance nel gennaio-febbraio del corrente anno».