Paolo Rossi, la Repubblica 10/9/2009, 10 settembre 2009
I COLPI IMPOSSIBILI DI SERENA "SONO LA NUMERO 1, ANZI DI PIU’"
La Williams star a New York: "Ma brava Pennetta"
"Ho il fuoco nello sguardo, davanti alle mie foto dico: "Sono proprio io?". Ho giocato contro Venus, quindi posso affrontare chiunque"
Ha spezzato il sogno italiano, ma Serena Williams poteva curarsi di Flavia Pennetta, battuta 6-4, 6-3? Ha già le sue di ambizioni, «quel qualcosa di più grande» da realizzare. L´icona della fierezza del tennis mondiale quest´anno ha vinto solo due tornei, Australian Open e Wimbledon (quando si muove fa le cose come si deve), quindi ha «fame». in corsa per il terzo Slam, ma dovrà superare oggi Kim Clijsters, la «supermamma» della racchetta. stata messa in discussione, alla vigilia: viene da un´estate di basso profilo, e l´autobiografia («On the line») l´ha resa più fragile di fronte all´opinione pubblica, con la rivelazione del periodo nero (depressione affrontata con l´aiuto di uno psicologo) e le confessioni sulle sue marachelle, da piccola, alle sorelle.
Serena, dicono che oggi sia la finale anticipata.
« una semifinale molto dura. Kim non ha niente da perdere, gioca duro».
La Clijsters è n. 9999, se l´aspettava un ritorno così?
«E´ più veloce di prima. Stavo pensando che potrei fare un bambino anch´io, così poi tornerei più veloce. Che ne pensate?».
E come lo chiamerebbe, il suo bambino?
«Wilson, sì. Wilson».
Come si sente, dopo questo periodo estivo un po´ così?
«Molto rilassata. Senza pressione».
Si è aiutata con l´esperienza?
«No, è merito di Melanie Oudin. Grazie a lei non sono l´unica americana rimasta, e questo mi toglie molte pressioni. Anche in vista della Fed Cup».
La finale contro l´Italia. Pensa di esserci?
«Direi di sì. Normalmente cerco di giocare quando posso. Vediamo. C´è tempo, no?».
Cosa dice della vittoria su Flavia Pennetta?
«Un bel match. Non avevo sottovalutato Flavia, è molto migliorata».
Se vince oggi, tra due settimane tornerà numero uno del mondo. Alla vigilia aveva criticato il sistema delle classifiche.
«Ne ho già parlato. Ora dico solo che sono felice di essere in gara, non penso ad essere la n. 1, ma a fare qualcosa di più grande e di più bello».
Davvero? Sa cosa dicono le male lingue? Che gioca per i soldi.
«Avevo cinque anni quando ho iniziato a giocare a tennis. Non ho mai pensato agli assegni. Gioco per vincere, per essere felice. Perché mi diverto a farlo».
I soldi non c´entrano, dunque.
«Non so neanche se ho preso l´assegno di Wimbledon, dovrei chiedere al mio agente».
Torniamo al tennis: agli Us Open abbiamo rivisto l´intensità del suo sguardo.
«Quando guardo le mie foto dico "Oh mio Dio, e quella chi è?"».
In fondo è il suo dono, deve ammetterlo.
«Assolutamente. Sono saggia, ma anche orgogliosa di avere quel fuoco. Spero di averlo sempre, il mio gioco ne guadagna. L´importante è che io non molli mai».
così anche per sua sorella Venus?
«Sì, ma ormai ce l´hanno in tante, questo spirito».
Oggi dovrà vendicare Venus, battuta proprio dalla Clijsters. Ne avete parlato?
«Non tanto. Abbiamo solo notato come si muoveva, quasi più veloce, appunto, di quando si era ritirata».
Sarà dura giocarci contro?
«Sono riuscita a giocare contro mia sorella, penso di poter giocare contro chiunque».
Non è che ha chiesto a Kim di battere Venus, evitandole il più antipatico dei match?
«Fosse così, sarei una grande attrice».