Andrea Tarquini, la Repubblica 10/9/2009, 10 settembre 2009
CAPPUCCETTO ROSSO E’ NATA 2500 ANNI FA
BERLINO
I fratelli Grimm ce la tramandarono, da allora è forse la fiaba più nota del mondo: la bimba va da sola a visitare la nonna, si perde nella foresta, il lupo la precede, divora la nonna e poi lei, ma un cacciatore le salva.
La scoperta di uno studioso inglese: la fiaba esiste in tutto il mondo fin dal VI secolo a.C. e si è poi evoluta nelle diverse culture arrivando alla versione più nota
Il tema, eterno e tragico come quello di molte favole, è il pericolo sempre in agguato di violenze contro l´infanzia. La nostra eroina, è chiaro, è Cappuccetto rosso. Ma fino a ieri non sapevamo che la favola è molto più vecchia della versione ottocentesca dei Grimm (ripresa dai racconti di Perrault della fine del settecento): viene narrata le prime volte nell´antica Grecia e grazie a viaggiatori e scambi tra culture, fa il giro del mondo. Cambiando ogni volta particolari: in Cina il lupo diventa una tigre, in Iran la piccola è accompagnata da un ragazzo. Insomma, la piccola Cappuccetto rosso che è servita per addormentare (o spaventare) generazioni di creature, è una mutante che ha attraversato la Storia dell´umanità, si è evoluta come un organismo biologico.
Le rivelazioni su Cappuccetto rosso sono prese sul serio dal quotidiano tedesco Die Welt, che ha dedicato loro l´onore della prima pagina. Lo studioso cui dobbiamo le scoperte, scrive Benedikt Gerst, è Jamie Tehrani, antropologo alla Durham University britannica. Ha appena pubblicato uno studio in cui ha individuato e comparato almeno 35 versioni di Cappuccetto rosso. Lo studioso spiega come l´avventura della piccola che s´aggira sola nel bosco si adatti alle differenti culture. Resta il messaggio di fondo, che è comune: l´infanzia non è un idillio, è un mondo insidiato da mille pericoli.
Finora, conoscevamo solo i tanti nomi di Cappuccetto rosso: Petit chaperon rouge in Francia, Little red riding hood in inglese, Rotkaeppchen in lingua tedesca. O ci ricordavamo della splendida fiaba russa poi messa in musica, Pierino e il Lupo, la cui vicenda ha alcune analogie con il racconto dei Grimm.
La prima versione di Cappuccetto rosso è una favola esopica risalente a 2600 anni fa. Quindi la fiaba è molto più antica di quanto non si pensasse finora: si riteneva che fosse originaria della Francia, e che la prima versione nota, scritta, fosse quella cupa e truce di Charles Perrault del 17esimo secolo. Una versione in cui la ragazzina bimba finisce nel ventre della belva.
«Nel tempo le fiabe hanno subìto evoluzioni come gli organismi biologici, o erano tramandate male e sono state reinventate o riscritte», afferma Tehrani. Ma le analogie restano. In Iran, per esempio, non sta bene che una fanciulla si aggiri da sola in un bosco o altrove, quindi è accompagnata da un ragazzo. In Cina il lupo era un animale poco conosciuto, allora la Cappuccetto rosso locale è attaccata da una tigre. Simili sono le versioni della fiaba elaborate in Giappone, in Corea o in Birmania. E nel mondo delle fiabe tedesco il lupo cerca di divorare anche sette capretti.
Il tema immutato da millenni cui la fiaba allude è sempre la violenza sessuale sui minori. E almeno nella fiaba dei Grimm alla fine la piccola si salva. Ma che succederà alla Cappuccetto rosso del futuro?