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 2009  luglio 27 Lunedì calendario

Anno VI - Duecentoottantunesima settimanaDal 20 al 27 luglio 2009Sud C’è un altro fronte politico in movimento e riguarda l’eventuale nascita di un Partito del Sud o Forza Sud o Lega del Sud o magari soltanto Lobby del Sud

Anno VI - Duecentoottantunesima settimana
Dal 20 al 27 luglio 2009

Sud C’è un altro fronte politico in movimento e riguarda l’eventuale nascita di un Partito del Sud o Forza Sud o Lega del Sud o magari soltanto Lobby del Sud. Il succo della storia si racconta in due parole: la crisi economica e nuovi criteri di valutazione nella distribuzione dei fondi statali hanno eroso (non di troppo) i versamenti a favore delle regioni meridionali. Questo ha dato luogo a una rivolta di notabili locali contro Tremonti, accusato di essere la longa manus della Lega nel governo, e a un appello a Berlusconi perché intervenga e faccia vedere chi comanda davvero. Berlusconi ha risposto seccamente che per il Sud è già stato fatto tanto e che ancora molto sarà fatto (18 miliardi di stanziamenti in tre anni, non tantissimo per la verità). Ma che nessuno può pensare, per questa via, di costruirsi una carriera politica o di guadagnare spazio e posizioni rivendicando ciò che è impossibile ottenere.

Tremonti Tutto comincia con un Fas, sigla che significa Fondi Aree Sottoutilizzate. In pratica un salvadanaio, dove si accumulano stanziamenti europei e soldi che i vari governi destinano alle zone depresse del Paese, in particolare al Sud. Però le regioni meridionali a cui questi fondi vengono girati li adoperano poi poco o niente: qualunque raffronto con il Nord (e il Sole ne ha pubblicato uno proprio pochi giorni fa) mostra che le Regioni settentrionali fanno fruttare al cento per cento quei denari mentre le Regioni meridionali, vuoi per inefficienza vuoi per indolenza, li lasciano dormire nel cassetto per anni. Tremonti ha così attinto a quel salvadanaio per altri progetti, e questo ha provocato una prima protesta. A cui sono seguite grida altissime quando, giovedì scorso, sono stati distribuiti i soldi per l’università e gli atenei meridionali sono stati penalizzati. E quando, il giorno dopo, sono state commissariate la sanità del Molise e quella della Campania.

Università La Gelmini, spalleggiata da Tremonti, ha distribuito una piccola quota dei soldi destinati all’università basandosi sul merito invece che sulla spesa storica. Si tratta, in totale, di 525 milioni di euro, appena il 7 per cento dell’intero finanziamento. L’espressione ”spesa storica” significa: «facciamo come abbiamo sempre fatto». Il merito invece è un criterio nuovo. Il ministro della Pubblica Istruzione l’ha distinto in ”merito per la ricerca” e ”merito della didattica”. Il merito della ricerca è stato stabilito in base al numero di pubblicazioni e di citazioni nelle riviste più autorevoli, quotando la capacità di ciascun ateneo di attrarre finanziamenti e infine calcolando il numero di ricercatori e docenti coinvolti in qualche progetto internazionale. Il merito della didattica si è basato invece su un questionario distribuito agli studenti, sul numero di laureati che hanno trovato lavoro entro tre anni, sul numero di studenti che si iscrive al secondo anno avendo superato almeno i 2/3 degli esami del primo e sul numero di precari messi a insegnare (più alto il numero di precari, più bassa la valutazione). Fatta la classifica, è risultato che ai primi cinque posti ci sono cinque atenei del Nord (nell’ordine: Trento, Politecnico di Torino e di Milano, università di Bergamo e di Genova) e agli ultimi cinque cinque atenei del Sud (Sassari, Messina, Palermo, Foggia e ultimo Macerata). Le prime cinque università riceveranno un finanziamento aggiuntivo di 26 milioni, alle ultime cinque saranno tagliati 17 milioni e mezzo.

Sanità In tutt’Italia, le Regioni a posto con la Sanità sono appena cinque: Lombardia, Friuli, Toscana, Umbria e Marche. L’espressione ”a posto” significa ”a posto con i conti” e l’esperienza dimostra che il servizio funziona meglio proprio là dove i conti tornano. Per avere un’idea delle dimensioni del problema basterà sapere che l’80% di tutta la spesa delle Regionali è impegnata proprio dalla Sanità, dunque le inefficienze di questo settore sono di fatto le inefficienze dell’intera amministrazione. Lazio e Abruzzi sono già stati commissariati, alla fine della scorsa settimana è toccato a Molise e Campania, si sa che in settembre sarà la volta della Calabria e che a un certo punto toccherà anche alla Sicilia. L’essere in rosso non è ancora disastroso. Intanto si può star sotto per piccole cifre. Poi si possono approntare dei piani di rientro: Tremonti li ha chiesti, la Campania e il Molise li hanno inviati, i tecnici del governo li hanno giudicati poco credibili quando non insostenibili. Con la Campania è capitato che i numeri di Roma fossero diversi da quelli di Napoli, e naturalmente al momento di decidere Roma ha dato fede ai numeri suoi. Bassolino s’è indignato moltissimo e non l’ha placato il fatto che il governo – davvero stranamente – abbia nominato commissario proprio lui. Il lettore deve prender confidenza con questa parola, ”commissario”. Per l’esattezza si dovrebbe dire ”commissario ad acta”, una figura amministrativa che viene mandata – dal giudice o da un’amministrazione gerarchicamente superiore – a compiere gli atti che i funzionari deputati o non hanno compiuto o si rifiutano di compiere. In questo caso il commissario deve far rientrare il passivo, adottando tutte le misure del caso: ticket da far pagare al pubblico, aumento dell’addizionale Irpef, sempre a carico dei cittadini, chiusura di strutture inefficienti, eccetera. Un pugno duro che a giudizio dei più ci voleva.

Ribelli La rivolta meridionale è guidata da due uomini del centro-destra e da uno del Partito democratico. Gli uomini del centro-destra sono Raffaele Lombardo, governatore della Sicilia, e Gianfranco Micciché, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che nel 2001 fece vincere le elezioni al Cavaliere per 61 a 0. Venerdì, quando la Camera ha votato la fiducia al governo sul decreto anti-crisi, i due non si sono presentati in aula. Un primo segnale di forte sofferenza. Lombardo ha rilasciato dichiarazioni molto dure: ci consideriamo con le mani libere, voteremo solo leggi che vanno a favore della Sicilia. Micciché, domenica, s’è fatto intervistare dal Sole 24 Ore: Tremonti è un leghista travestito, questo perciò è un governo leghista perché il ministero dell’Economia vale per cinque (Tesoro, Finanze, Partecipazioni statali, Bilancio, Mezzogiorno), la Lega ha in mano dicasteri decisivi (Interni, Agricoltura e Riforme), oltre tutto Calderoli, con la scusa del Ministero della Semplificazione, si infila dappertutto, ecc. Conclusione: o mi si dà qualcosa di concreto o abbandono la coalizione. Quanto a Bassolino, il nuovo Masaniello del centro-sinistra, parla anche lui di fondare un movimento meridionalista, forse mettendosi in proprio. C’è il problema, infatti, che alle Regionali del prossimo anno difficilmente sarà nuovamente candidato dal Pd.

Sport La copertina di Vanity in cui si vedeva la Pellegrini con la carnagione d’oro ha portato fortuna alla nostra campionessa, che ha vinto il titolo mondiale dei 400 stile libero scendendo – prima donna nella storia - sotto i quattro minuti: 3’59”15, record del mondo (il record precedente era sempre suo). Poche ore prima, una molla volata via dalla vettura di Barrichello durante le prove del Gran Premio di Formula Uno d’Ungheria aveva spaccato il casco del ferrarista Felipe Massa e lo aveva spedito in ospedale in coma farmacologico (non è in pericolo di vita). Patemi anche per un altro sportivo, il presidente francese Sarkozy. S’è sentito male mentre faceva jogging a Versailles. Niente di grave, ma è stato portato in ospedale. Carlà è andata a trovarlo a cavallo di una motocicletta.