VArie, 10 settembre 2009
Alice, appena nata. Quarta figlia di una trentottenne di Biella, operaia tessile in cassa integrazione, e di un operaio quarantunenne che lavora in fonderia
Alice, appena nata. Quarta figlia di una trentottenne di Biella, operaia tessile in cassa integrazione, e di un operaio quarantunenne che lavora in fonderia. La madre, non non potendo sfamare un’altra bocca, aveva nascosto la gravidanza a tutti pensando di dare poi la pupa in affido. Quella però, mentre il marito e gli altri figli di 14, 12 e 10 anni dormivano beati, venne al mondo anzitempo sul pavimento della cucina e subito scoppiò in un pianto dirotto. La mamma per zittirla le pigiò una mano sulla bocca e «poi, non so perché, non sono più riuscita a toglierla» (in passato la donna, disperata per la povertà della famigliola, aveva già abbandonato il terzo figlio in una scatola di cartone sulla finestra di una vicina di casa: poi s’era pentita, aveva chiesto perdono, e il pupo le era stato riaffidato). Mattinata di martedì 8 settembre in una cascina di Castelletto Cervo, 850 anime nel Biellese.