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 2009  settembre 09 Mercoledì calendario

IL PRESIDENTE DELLA CAMERA HA UN TESORETTO DI 400 MILIONI (+

scheda)-

Anzitutto un mito da sfatare: che Gianfranco Fini sia il povero e Silvio Berlusconi il ricco sfondato. Ciò vale solo dal commercialista, quando i due presentano le dichiarazioni dei redditi. Non in politica. Dove il presidente della Camera dispone di una invidiabile rendita di partito mentre il capo del governo ha dovuto mettere mano al portafogli più volte per ripianare i debiti di Forza Italia. L’ultima nel 2007, scucendo 180 milioni di euro. Altra leggenda metropolitana: che Fini, benedicendo la nascita del PdL, abbia fatto un matrimonio d’interesse. Tutt’altro: via della Scrofa ha una rassicurante solidità economica. E non a caso la terza carica dello Stato ha voluto sì la comunione dei beni con gli azzurri, ma dal congresso fondativo in poi. Prima? Alleanza nazionale si tiene ben stretto il suo forziere, altroché.

Funziona così: sulle ceneri del partito è nata la fondazione ”Alleanza nazionale”. A questa toccherà amministrare gli averi che erano del movimento politico. E che, ovviamente, rimangono a disposizione di Gianfranco Fini. Magari per finanziare la campagna in sostegno di una sua candidatura al Quirinale. Si vedrà.

Il patrimonio dei postmissini è notevole. Intanto perché, grazie alla gestione votata al risparmio del tesoriere-senatore Franco Pontone, il partito ha chiuso l’ultimo bilancio con un avanzo di 1,8 milioni di euro. Ma la vera ricchezza di via della Scrofa sono gli immobili. Tanti: si parla di un centinaio di sedi sparse per l’Italia e appartenute già all’Msi (nessuno voleva affittare ai camerati e allora compravano appartamenti). Più una tenuta lasciata in eredità al partito dalla contessa Anna Maria Colleoni. Il patrimonio immobiliare, che ha un valore stimato in 400 milioni di euro, è amministrato da due società partecipate dal partito, ”Italimmobiliare” e ”Immobiliare Nuova Mancini”. L’amministratore unico è il deputato PdL Donato Lamorte, indicato da Fini anche per la presidenza della Fondazione An. All’ente spetta anche il piacere di incassare il rimborso per le spese elettorali. Si tratta delle rate che sarebbero toccate ad Alleanza nazionale, quelle relative alle elezioni precedenti al 2008 e alla nascita del Popolo della Libertà.

L’ultima tranche, autorizzata dalle presidenze di Camera e Senato e pubblicata in Gazzetta Ufficiale alla fine di luglio, attribuisce a via della Scrofa 15,6 milioni di euro per il 2009. Altri soldi sono attesi per il 2010, quando la rata stimata si aggirerà intorno agli 11,4 milioni di euro. Totale: 27 milioni. Tondi e nelle casse della fondazione. Certo, un tot andrà via per ripianare i debiti del Secolo d’Italia. Nell’ultimo documento contabile prodotto da An si precisa che il partito «ha rinunciato a parte dei crediti vantati nei confronti dell’impresa editoriale del Secolo per un ammontare di 6,1 milioni di euro». Pazienza. La fondazione avrà modo di rifarsi con la campagna di iscrizioni in programma per l’autunno. aperta a tutti coloro che avevano la tessera di partito. Costo della quota associativa: 300 euro.

LA GALASSIA FINIANA:
Italo Bocchino
Carmelo Briguglio
Benedetto Della Vedova
Amedeo Laboccetta
Giulia Bongiorno
Marcello De Angelis
Fabio Granata
Nino Strano
Roberto Menia
Silvano Moffa
Alessandra Mussolini
Flavia Perina
Andrea Ronchi
Adolfo Urso

I SOLDI:
27 milioni - Totale delle rate del rimborso elettorale che andranno alla fondazione Alleanza nazionale per le elezioni pre 2008
400 milioni - il valore stimato del patrimonio immobiliare della fondazione Alleanza Nazionale. 100 appartamenti più una tenuta
1,8 milioni l’avanzo con cui An ha chiuso l’esercizio 2007
300 euro la quota richiesta per iscriversi alla fondazione Alleanza nazionale