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 2009  settembre 09 Mercoledì calendario

Comencini: «La mia Maria mamma per amore della vita» - «L´incontro con Francesca è la cosa più bella che mi è capitata quest´anno

Comencini: «La mia Maria mamma per amore della vita» - «L´incontro con Francesca è la cosa più bella che mi è capitata quest´anno. Nel mio lavoro ci sono momenti in cui senti un richiamo dentro di te e ci vuole qualcuno che ti aiuti ad esprimerlo. Io ho trovato Francesca. Lo spazio bianco è stata l´occasione per crescere come attrice e come persona». Così Margherita Buy, protagonista del film dal libro di Valeria Parrella e, grazie all´incontro felice con la regista, Francesca Comencini, dovrebbe essere sicura candidata al premio per l´interpretazione di Maria, applauditissima in sala e all´incontro con la stampa. Tra le ragioni che hanno spinto la Comencini ad aderire senza esitazioni al progetto del film, c´è «la voglia di parlare di maternità al femminile. Ne parlano in tanti in maniera ideologica o retorica, ma sono poche le donne. Poi mi piaceva il ritratto di Maria, una che, a 42 anni, vive la sua età in modo incerto, un po´ vecchia e un po´ bambina. una generazione di donne abituate ad arrangiarsi da sole, senza aspettarsi che un uomo si occupi di loro. Ma non è un film contro gli uomini, anzi, Maria si innamora, soffre per amore, ed è capace di un bellissimo rapporto di amicizia con un uomo. Io ci credo, l´amicizia tra i due sessi è possibile se una donna non si propone in maniera seduttiva. In questo senso Maria è una figura femminile che si contrappone ai modelli così in voga oggi», dice la regista. Un valore che ci tiene a sottolineare è quello «della cultura della vita. Per Maria la maternità arriva inattesa, imprevista, non desiderata. Nel periodo in cui assiste ogni giorno Irene nell´incubatrice, lo "spazio bianco", e non sa se sta aspettando la nascita o la morte di sua figlia, vive come in un limbo, fuori dal mondo, non sa se vuole o no la maternità. Ma quando in ospedale trova le forze dell´ordine che si accaniscono contro una donna denunciata per aborto terapeutico tardivo, un fatto di cronaca che mi ha molto impressionato, capisce che non vuole la morte, sente che deve tornare a vivere perché Irene viva». Lo spazio bianco è stato molto apprezzato da rappresentanti della stampa cattolica a Venezia. Sarebbe paradossale se la cultura della vita in un film con una madre single e dai comportamenti tutt´altro che ortodossi fosse assunto dagli antiabortisti e si candidasse ad un premio "pro-life". «Non lo accetterei, non è una battaglia che mi appartiene», dice la Comencini. Che, pur avendo "tradito" il libro nella sceneggiatura che ha scritto con Federica Pontremoli, ha avuto la piena adesione di Valeria Parrella. «Ho ritrovato nel film tutta la poetica che nel libro ho cercato di esprimere a parole - ha detto la scrittrice - e che Francesca ha saputo rappresentare con le immagini. Del resto il primo incontro è stato un impatto forte. Ci siamo ritrovate con la stessa voglia nuda di capirci. Io volevo un film dal libro, lei voleva farlo».