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 2009  settembre 09 Mercoledì calendario

E’ l’ora di Internet portabile: più che raddoppiato il popolo delle pennette - Gli italiani hanno scoperto la passione di navigare in Internet su rete mobile: connessi non solo da casa, con computer economici, portatili e modem a forma di chiavetta usb

E’ l’ora di Internet portabile: più che raddoppiato il popolo delle pennette - Gli italiani hanno scoperto la passione di navigare in Internet su rete mobile: connessi non solo da casa, con computer economici, portatili e modem a forma di chiavetta usb. A farlo sono 2,5 milioni di famiglie, contro il milione di metà 2008, dice l´Osservatorio Banda Larga. Un boom spinto dal calo dei prezzi: non solo delle offerte degli operatori ma anche dei dispositivi. Ormai bastano 200 euro per un computer e 70 per una chiavetta, che fino a un annetto fa ne costava 200. Un mercato promettente, tanto che anche alcuni operatori mobili virtuali (come Auchan e Fastweb) hanno presentato proprie offerte, in concorrenza a quelle di Tim, Wind, Vodafone e 3. Offerte diventate peraltro molto varie: a seconda se si naviga poco o molto, si va da 1 euro al giorno (con Vodafone) a 3 euro la settimana (con 3 Italia) a 15-20 euro al mese. Il tutto, senza canone della linea telefonica, il che è molto interessante per le famiglie che vogliono tagliare i costi fissi. Con la popolarità di queste offerte, però, vengono a galla anche i problemi: gli italiani stanno scoprendo che navigare su rete mobile, invece che in banda larga su rete fissa (con l´Adsl), ha alcuni lati negativi. A partire dalle velocità. Gli operatori dichiarano che si naviga "fino a 7,2 Megabit al secondo", che però è quasi sempre una velocità-miraggio. Lo conferma un recente test di Altroconsumo, in una ventina di città: risulta che la velocità reale media è circa un quinto di quella promessa (un decimo, nel caso di Wind). vero che anche l´Adsl va più lenta rispetto alle promesse (che sono ugualmente 7 Megabit, per le offerte economiche); ma la differenza non è così grande. Il motivo è che i 7,2 Megabit sono solo la velocità della cella, non dell´utente. Vanno spartiti quindi tra tutti gli utenti connessi a Internet in quella zona della città, in quel momento. L´utente deluso vuole disdire il contratto? un problema per chi ne ha uno che includa (gratis) la chiavetta: i costi di recesso sono di 200 euro. Non ci sono, invece, se l´utente ha comprato la chiavetta. Gli operatori comunque premono per migliorare le cose: da qualche settimana Tim ha lanciato i 28 Megabit (per cella) a Milano; Vodafone passerà ai 14 Megabit a ottobre. Altro aspetto da considerare: a differenza dell´Adsl, la navigazione non è senza limiti. Il canone include un tetto di ore di connessione e può non essere facile rispettarlo. Il problema è che quasi tutte le offerte sottraggono dal tetto più ore di quante l´utente ne consumi in effetti. Solo Tre.Dati segue una tariffazione al secondo; le altre vanno avanti a scatti di 15 minuti, quindi chi ne naviga 20 e poi si disconnette in realtà ne consuma 30. Una minoranza di offerte (come Naviga3 e Vodafone Internet Day) ha invece un tetto basato sulla quantità di dati trasferiti dall´utente (megabyte o gigabyte). Cosa però non facile da tenere d´occhio per gli utenti non esperti, che non sanno a quanto equivalga un megabyte (ce ne vogliono 50 per fare un album di canzoni). Se l´utente supera il tetto, continua a navigare, ma a caro prezzo: da 1,2 a 2 euro l´ora, a seconda dell´operatore. Anche questo aspetto, tuttavia, è migliorato negli ultimi tempi. Prima, il traffico extra causava bollette di migliaia di euro a utenti ignari di aver superato il tetto. dovuta intervenire l´Autorità Garante delle Comunicazioni (Agcom), chiedendo più trasparenza. Così gli operatori, oltre ad aver abbassato i costi del traffico extra, adesso avvisano l´utente (via sito web o con un sms) quando sta per superare la soglia.