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 2009  settembre 09 Mercoledì calendario

ATTENTI A "HUM", IL RONZIO INFINITO A TAOS PORTA SULL’ORLO DELLA FOLLIA


Chi ha avviato l’enorme motore diesel che gira al minimo nelle viscere delle Montagne Rocciose? Il suo ronzare, un suono a bassa frequenza persistente come un’antica maledizione, viaggia per decine di chilometri nell’aria tersa, spingendo chi lo sente all’esasperazione e a volte a raptus di follia.
E’ l’incubo di Taos, cittadina del New Mexico annidata su un altipiano a 2 mila metri d’altezza, non lontano dal celebre villaggio di Adobe costruito dai nativi Pueblo tra il 1000 e il 1450 d.C. Un tempo il luogo era affascinante, silenzioso e quasi sacro, tanto che negli Anni 20 lo scrittore inglese D. H. Lawrence ne fece il suo buen retiro. Ma nel 1991 è arrivato il «Taos Hum», il fantasma sonoro, e da allora non se n’è più andato. Il sito Live Science l’ha classificato tra i 10 grandi fenomeni inspiegabili dalla scienza.
Sta di fatto che gli «hearers» - quelli che avvertono il ronzio - lamentano uno stato di malessere generale e sintomi anche gravi (emicranie, difficoltà respiratorie, attacchi di panico, insonnia). Non servono tappi per orecchie, ansiolitici, sonniferi. Alcuni disperati sono scappati da casa in piena notte, percorrendo centinaia di km alla ricerca dell’origine del ronzio. Ciò che è certo è che l’«Hum» è caratterizzato da una bassa frequenza, compresa fra 30 e 80 Hz, e quindi è difficilmente rilevabile tanto dagli strumenti quanto dall’orecchio. Per l’uomo il suono «udibile» è un’onda di pressione che si propaga nell’aria con frequenza dai 20 ai 20 mila Hz e con lunghezze d’onda che vanno da qualche centimetro a pochi metri: solo le oscillazioni di oggetti o superfici che hanno dimensioni confrontabili con queste, quindi, producono onde avvertibili. La maggior sensibilità al suono, tuttavia, si riscontra a frequenze tra i 1000 e i 4 mila Hz ed è per questo che non tutti avvertono il ronzio. In base all’unico censimento gli «hearers» sono il 2% della popolazione della contea e non risultano affetti da disturbi uditivi.
Già nel ”93 gli abitanti di Taos, esasperati, ottennero l’intervento di un team di esperti che, diretto da Joe Mullins della New Mexico University, coinvolse l’audiologo James Kelly e centri come il Los Alamos National Laboratory, il Phillips Air Force Laboratory e i Sandia National Laboratories. Si condussero rilevamenti acustici, geodinamici, magnetici, elettromagnetici e nel ”95 stilarono un rapporto che tuttavia non chiariva il mistero. Esclusero però l’origine geofisica, visto che l’area è poco sismica, e la responsabilità della locale rete elettrica, che emette frequenze a 60 Hz.
Si sa che in natura i suoni a bassa frequenza sono generati da fenomeni diversi, come interazioni del vento, variazioni barometriche, tornado, onde oceaniche, valanghe, terremoti, attività vulcaniche, fino alle aurore boreali. Le più comuni fonti artificiali di infrasuoni sono invece motori, impianti industriali, reti elettriche, «pipeline», turbine eoliche. Ma nulla di tutto ciò risulta una possibile causa del «Taos Hum». «Gli infrasuoni a più alto contenuto energetico, quelli che si propagano per migliaia di km, - spiega Renato Spagnolo dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica di Torino - hanno tre origini: esplosioni chimiche o nucleari, lanci di missili, voli di jet supersonici». Eventi sporadici e di breve durata, dunque. Gli «hearers», invece, affermano che il ronzio parte bruscamente, continua per lunghi periodi e - stranamente - è più forte all’interno degli edifici che all’aperto.
Oggi Taos è un luogo vivace, meta di turisti «alternativi». Terreno fertile, dunque, per le ipotesi più fantasiose che tirano in causa potenze infernali, antenati «indiani» o i soliti extraterrestri. Ma la tesi cospirazionista è la più accreditata: le indiziate sono le stazioni Elf (Extremely Low Frequency) della Marina e soprattutto quella di Clam Lake, Wisconsin, dove si conducono studi sulla propagazione degli infrasuoni utilizzati nelle comunicazioni sottomarine, anche se la frequenza operativa standard è 76 Hz (per non parlare della distanza, vale a dire 1500 km). Ovviamente il segreto militare ha impedito ogni ulteriore indagine. «Bisognerebbe riprovare con mezzi più evoluti - commenta Spagnolo -: le attuali tecniche di rilevazione e trattamento del segnale localizzano una sorgente di infrasuoni a centinaia di km. In giro per il mondo ci sono un’ottantina di stazioni capaci di rivelare test nucleari sotterranei o eventi sismici anche lontani».
Ma se il «Taos Hum» resta il più famoso, non è certo l’unico incubo sonoro. I casi crescono e perlopiù rimangono insoluti, dall’Alaska all’Europa, dove la Gran Bretagna detiene uno spiacevole primato, compreso un suicidio dovuto al rumore. Il «Bristol Hum» è il primo della serie, dato che ha conquistato i titoli dei giornali già dagli Anni 70. E oggi si registrano fenomeni a Londra e Leeds, oltre che nelle contee di Cheshire, Cornwall, Gloucestershire, Shropshire, Suffolk, Wiltshire. Tra gli episodi più recenti c’è quello del villaggio gallese di Minffordd, dove il Comune ha installato una serie di strumenti per individuare le cause del ronzio, e quello australiano del «Bondi Hum», nella celebre località balneare vicino a Sydney. Adesso gli «hummers» hanno costituito associazioni e gruppi di sostegno, mentre la «Low Frequency Noise Sufferers Helpline» di Southampton ha già ricevuto 2 mila richieste di aiuto e nuovi casi sono segnalati ogni settimana.
Gli studi sul fenomeno restano scarsi, anche se la prima conferenza sul tema fu tenuta alla Royal Society of Medicine di Londra nell’89. Nel 2006 il neozelandese Tom Moir, dell’Università di Massey, ha registrato l’«Auckland Hum» a una frequenza di 56 Hz, mentre ora David Baguley, audiologo dell’Addenbrooke’s Hospital di Cambridge, lavora a un progetto pilota con la Salford University. Vuole alleviare i sintomi degli «hearers», utilizzando un approccio psicologico. E’ convinto che, per cause sconosciute, alcuni soggetti diventino ipersensibili a determinate frequenze, innescando un circolo vizioso che conduce a un’ansia incontrollabile. Ma il mistero è tutt’altro che risolto.