VArie, 9 settembre 2009
Vincenzo Cutrì, 64 anni. Originario di Reggio Calabria, in passato commerciante di generi alimentari e gestore di un chiosco-bar nel paese natìo, tre anni fa s’era trasferito con la moglie a San Damiano d’Asti, dove «tutti gli volevano bene» e giudicavano «irreprensibile» la sua vita
Vincenzo Cutrì, 64 anni. Originario di Reggio Calabria, in passato commerciante di generi alimentari e gestore di un chiosco-bar nel paese natìo, tre anni fa s’era trasferito con la moglie a San Damiano d’Asti, dove «tutti gli volevano bene» e giudicavano «irreprensibile» la sua vita. Due anni fa la consorte era morta e lui, da sei mesi, s’era rifatto una vita con un’altra donna. L’altro pomeriggio, mentre la compagna pisolava, aprì la porta di casa a qualcuno che, chissà perché, gli sparò sette colpi di pistola nel petto e subito dopo scappò via a bordo di un’auto bianca. Verso le 17.30 di domenica 6 settembre in una cascina a Bricco del Mondo, a pochi chilometri da San Damiano in provincia di Asti.