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 2009  settembre 08 Martedì calendario

TORRI GEMELLE


Le lamiere-souvenir di Ground Zero ora New York regala le sue reliquie

Tutto conservato in un hangar dell´aeroporto, ma occupa troppo spazio
Materiali estratti dalle macerie, auto della polizia sfasciate, putrelle accartocciate....

"Tonnellata di lamiera delle Torri Gemelle offresi. Gratis. Solo spese di trasporto a carico del destinatario. Si accettano ordinazioni dall´estero". Mancano pochi giorni all´ottavo anniversario dell´11 settembre, e l´hangar numero 17 dell´aeroporto John Fitzgerald Kennedy è ancora pieno, troppo pieno. Protette sotto decine di tende con l´aria condizionata - per rallentare l´avanzata crudele della ruggine - ci sono ancora duemila "pezzi" estratti dalle macerie dei grattacieli. Non gli effetti personali delle vittime, che sono stati restituiti alle famiglie o donati al futuro museo-memoriale che sorgerà qui a Ground Zero. I duemila reperti parcheggiati nell´hangar sono pezzi della struttura portante delle Twin Towers, gigantesche putrelle d´acciaio accartocciate, deformate dall´impatto dei due aerei, dalla deflagrazione di calore, dallo schianto verticale. Variano dai tre quintali alla tonnellata. Sono una sterminata collezione di ricordi.
Le loro curve abnormi, piegate dall´urto e dall´onda termica, raccontano più di migliaia di parole. C´è perfino un´auto della polizia sfasciata dalla caduta dei detriti, muto ricordo del tributo di vittime tra le forze dell´ordine. Troppe "reliquie" della tragedia che ha sconvolto l´America; e troppo voluminose. Inutili ormai per le indagini della polizia scientifica, che si sono concluse definitivamente nel 2005. La Port Authority of New York and New Jersey, legittima proprietaria di quei rottami segnati dalla violenza dell´attacco, vuole accelerare i tempi per sbarazzarsene. «Il modo migliore per onorare le vittime dell´11 settembre - dice il direttore dell´autorità portuale Christopher Ward - è trovare una casa per questi resti, nelle città di tutta l´America». Ha lanciato una campagna per sollecitare le richieste. Ha scritto a tutte le caserme di pompieri e commissariati di polizia, a tutti i sindaci degli Stati Uniti. Chiunque abbia un locale a disposizione per esibire un pezzo delle Torri Gemelle, si faccia avanti.
Musei di provincia, memoriali in onore dei caduti nelle guerre, parchi pubblici: l´autorità di New York promette di esaminare le richieste con spirito aperto, solerzia, generosità. Ne ha avuto la prova Jeff Cox, 15 anni, boyscout della cittadina di Windermere in Florida. Quando ha preso carta e penna per scrivere una letterina a Ground Zero chiedendo se poteva procurare al suo sindaco un ricordo della strage, non osava immaginare una risposta così celere. «Abbiamo sette pezzi da offrirti, in media 3 quintali l´uno». L´unico discrimine tassativo, su cui la Port Authority non transige, è il rifiuto di trattare con i singoli acquirenti privati. «Questi artefatti che abbiamo custodito con cura, devozione e amore», come Ward definisce le lamiere, non devono diventare gli oggetti di un business. Niente speculazioni, nessuno deve guadagnarci sopra. Bisogna evitare anche la "sindrome del Muro di Berlino", la caccia dei curiosi e dei turisti ai tragici souvenir di un luogo di morte. Non ci sono invece preclusioni sull´invio di qualche pezzo fuori dai confini degli Stati Uniti. Paesi alleati e amici, se vogliono partecipare alla commemorazione della tragedia, saranno trattati in modo equanime. La Port Authority sta esaminando la richiesta di un´associazione di vigili del fuoco francesi, che vorrebbero un pezzo delle Torri Gemelle per onorare la memoria dei loro colleghi newyorchesi caduti in servizio. Il problema in questo caso saranno le spese di trasporto, per la spedizione intercontinentale di quintali di acciaio non saranno modiche. Negli Stati Uniti la tipologia delle richieste è molto varia: si va dal Museo dei Test Nucleari di Las Vegas, alle sale partenze degli aeroporti. Perfino un cimitero, nella città di York (Pennsylvania), ha mandato la sua candidatura per ricevere un pezzo delle Torri. A corto di personale, la Port Authority per ora è riuscita a svuotare l´hangar dell´aeroporto Jfk del 25% di pezzi. Ma assicura che ce la sta mettendo tutta per accontentare le richieste. Sarà comunque più veloce delle ruspe che devono costruire le nuove cinque torri a Ground Zero. Lì invece la logica del profitto è tornata a dominare: il nuovo progetto architettonico è impantanato in un contenzioso sul budget tra il governatore di New York e un imprenditore edile miliardario, Larry Silverstein.