Paola Guabello, La stampa 8/9/2009, 8 settembre 2009
CON LA LANA SUPERTECNOLOGICA ADDIO RECESSIONE
Come battere la crisi? Se lo domandano i 486 espositori di Milano Unica che oggi propongono a Milano le «punte di diamante» della loro produzione. La ricetta c’è. Si gioca sull’innovazione, sulla ricerca, sui desideri del consumatore e su un servizio impeccabile perché, con i tempi veloci di oggi e i Paesi a basso costo di manodopera, la differenza è fatta dalla puntualità, dalla capacità di «assistere» il cliente, oltre che dalla qualità del prodotto. Zegna punta tutto sulla pura lana tecnologica (di qui il nome Hi-wool) che ha l’aspetto del cotone ma una «mano» morbida e calda adatta all’inverno, o in alternativa su una stoffa a doppia faccia (quindi rivoltabile) in cashmere e seta.
Peso leggerissimo è la parola d’ordine per tutti: le stoffe arrivano fino ai 200 grammi al metro, praticamente impalpabili, mentre le fibre utilizzate per tesserle sono fra le più sottili al mondo, alcune in produzione limitata. Il «nuovo» per Loro Piana è rappresentato da una giacca versatile, sportiva e al tempo stesso formale, che si chiama Cashmerewish, in pratica «desiderio di cashmere». «La seta è ancora basilare per foulard e cravatte - spiega Beppe Pisani, presidente di IdeaComo - ma anche per l’abbigliamento ha una parte importante: abbiamo spostato il nostro gusto sui colori, sul disegno, il ”finissaggio” e la mischia delle fibre, per avere un prodotto che rispecchia creatività ed eleganza. In questo momento vince il rigore e così si gioca sugli effetti opaco-lucido, sui falsi uniti». Le aspettative sono forti alla luce dei numeri dell’expo che denunciano gli effetti evidenti della congiuntura negativa. Prato Expo, ultima arrivata delle cinque fiere (Ideabiella, Ideacomo, Modain e Shirt Avenue) ha dato forfait anche se sono molti i marchi toscani che partecipano autonomamente spalmati negli stand della rassegna. Il numero degli espositori ha fatto registrare un netto calo: dall’edizione del 2008 oltre il 20% in meno e dal febbraio scorso con una diminuzione di circa il 10. «La crisi economico-finanziaria internazionale» aggiunge Pier Luigi Loro Piana, presidente di Milano Unica e di Ideabiella «sta avendo pesanti ripercussioni su tutta la filiera del tessile-abbigliamento-moda ”Made in Italy”, e, in primo luogo, sui comparti a monte. Finora il ricorso agli ammortizzatori sociali messi in campo dal governo ha contenuto i danni, ma le difficoltà derivanti dal blocco dei consumi e dall’accesso al credito per le piccole-medie imprese, la struttura portante dell’industria tessile, fanno intravedere un problematico futuro. Noi ci presentiamo, anche a questo nuovo appuntamento, forti della qualità, della creatività e dell’innovazione contenute nei nostri tessuti a fronte degli investimenti che abbiamo, con ostinazione, continuato a fare, e ci auguriamo di trovare concrete conferme, nel corso della manifestazione, degli annunciati segnali di ripresa: al giro di boa dobbiamo arrivarci in piedi e questo non dipende solo dalla nostra capacità».
Fra gli argomenti bollenti che caratterizzeranno questa nona edizione, c’è anche la proposta di legge per la tutela del «Made in Italy», firmata da più di 120 parlamentari di tutto l’arco costituzionale che dovrebbe andare presto in Commissione. Il biellese Luciano Barbera e i «Contadini del Tessile» guidati dal lombardo Roberto Belloli sono sul piede di guerra: «Chi produce in Italia qualsiasi articolo del manifatturiero deve avere il diritto di poterlo etichettare ”Made in Italy” e questo ”Made in Italy” deve essere garantito per legge dallo Stato italiano, di modo che chi trasgredisce venga punito».