Michela Tamburrino, La stampa 8/9/2009, 8 settembre 2009
CLOONEY E CANALIS PER MANO IN LAGUNA
Mai dire che la festa è finita. Dopo tanto torpore generato dall’avvento di divette di scarso cabotaggio, la Mostra si risveglia con un doppio avvenimento di portata mondiale. E il dilemma si fa insostenibile. Passare la serata a cena con il presidente Chavez facendosi raccontare l’arrivo in elicottero reso necessario dalla paura della barca, o con George Clooney al Cipriani facendosi raccontare come sbocciò l’amore con Elisabetta Canalis? Sono problemi seri che andrebbero meglio indagati, mentre c’è già chi discetta sulla fenomenologia della coscia lunga. Per un red carpet oramai piegato al passo siliconato delle veline e per questo additato al pubblico ludibrio, c’è un red carpet che ritrova vigore proprio grazie a un’ex velina.
Perché, sia chiaro, per Clooney la Mostra aveva maturato un’assuefazione; più italiano che americano, al Lido è una presenza fissa, come i Leoni di cartapesta. Ora no, è tornato a essere il personaggio del giorno, in virtù del suo amore da rotocalco rosa. E ora George è qui. Nel tardo pomeriggio di ieri è sceso (anche lui) dall’elicottero mano nella mano con Canalis, mentre la mano libera è fasciata, conseguenza di un incidente. Lui in jeans e maglia bianca, lei con un abitino a sottoveste nero, maxiborsa azzurra, scarpe con tacco, in tinta. Da lì al Cipriani, dove la coppia alloggia, la strada è breve e c’è tutto il tempo per organizzarsi la serata. Di certo, c’è il tuffo in piscina che per l’attore è un’abitudine anche quando si fa sera. Gli anni scorsi trascorreva le giornate intere in albergo, di giorno facendo bagni, di sera raccogliendo amici attorno al pianoforte. Con Elisabetta lo stile di vita potrebbe cambiare. Innanzitutto a Venezia c’è Matt Damon che è un suo amico e pure la coppia amica che è all’origine del loro primo incontro. Manuele Malenotti, patron della Belstaff, fu proprio colui che presentò la Canalis a Clooney, era luglio e in un ristorante romano scoccò la scintilla. Malenotti è con la fidanzata Lola Ponce, ottima occasione per una rimpatriata.
E chissà che non venga fuori la vera notizia, che i due dovrebbero sposarsi in marzo, nella casa di lui a Como dove hanno trascorso la loro prima estate insieme. A rivelarlo agli intimi è un’amica di Milano che cura gli eventi speciali e che dovrebbe appunto occuparsi del ricevimento. Ma è troppo presto per parlarne. In ogni modo, oggi l’attenzione di Clooney sarà tutta rivolta al suo film per il quale è arrivato al Lido, The Men Who Stare at Goats di Grant Heslov. Per lui una doppia passerella, un doppio tappeto rosso che farà trasalire i puristi ed entusiasmare le masse. Clooney avrebbe chiesto di scendere presto al Palazzo del Cinema per poter firmare autografi il più possibile e farsi fotografare dai fan. Sull’apparizione di lei è tutto un mistero da fare invidia alla corte inglese: dovrebbe vestire Chanel ma nulla è dato sapere circa il protocollo degli ingressi e quanto George non sarà cannibalizzato dall’effetto Canalis.
Dopo la proiezione di gala, la cena ufficiale organizzata da Medusa che produce il film. La scelta della location è caduta su un palazzo antico di Venezia, per il Gran Casinò Garden Gala ci sono stati giorni di preparazione, una seconda passerella rossa per accedere ai giardini dove il vicepresidente di Medusa, Giampaolo Letta e il presidente del Casinò, Mauro Pizzigato accoglieranno gli ospiti. Predisposto per l’occasione un servizio d’ordine da grandi occasioni pronto a scoraggiare i soliti imbucati che, questa volta, avranno la vita difficile. L’allestimento della serata, a cura di Rossana Letta e di Tiziana Rocca, è tutto giocato sui toni del bianco e del rosso, grazie a mille rose rosse e a trecento candele sparse nel giardino e sui tavoli. Il menu Clooney l’ha voluto mediterraneo ma senza cipolla e aglio: pomodori, mozzarella, verdure, parmigiana e per finire una torta con il logo del film. Per i 150 ospiti, un orologio del Casinò come souvenir. Tra gli invitati, oltre al cast con Ewan McGregor, Massimo Cacciari e il ministro Renato Brunetta: per far vedere che non è solo un mondo di veline.