Ignazio Marino, Italia Oggi 8/9/2009, 8 settembre 2009
CASSE, SCENDE IN CAMPO SACCONI
Il ministro del lavoro convoca i suoi collaboratori per discutere del rischio collasso per sette enti
La sostenibilità dei bilanci al centro di un summit ristretto
L’allarme lanciato da ItaliaOggi sulla sostenibilità degli enti di previdenza dei professionisti arriva al ministro del lavoro Maurizio Sacconi. Che, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, avrebbe convocato d’urgenza una riunione ristretta per domani con lo stato maggiore del ministero: Giovanni Geroldi, direttore generale per le politiche previdenziali, Lucrezio Monticelli, capo di gabinetto, Paolo Reboani, capo della segreteria tecnica, Francesco Verbaro, segretario generale del ministero. Unico argomento all’ordine del giorno sarà lo stato di salute delle casse dei professionisti. Secondo un documento riservato elaborato dal nucleo di valutazione della spesa previdenziale (che ItaliaOggi ha anticipato il 2 settembre), infatti, le casse di avvocati, ragionieri, agenti di commercio, giornalisti, consulenti del lavoro e medici non avrebbero la sostenibilità a 30 anni richiesta dalla Finanziaria 2007. Una situazione che espone gli enti al rischio commissariamento, così come previsto dal comma 4 dell’articolo 2 del dlgs 509/94 (la legge che ha privatizzato le casse), ma che ha anche fatto insorgere i presidenti degli istituti. I quali hanno denunciato il fatto che i ministeri vigilanti tengono nel cassetto, senza approvarle, quelle riforme presentate in certi casi oltre un anno e mezzo fa e che sono vitali per la sopravvivenza. I correttivi proposti, non a caso, permetterebbero a tutti gli enti di poter garantire prestazioni per almeno tre decenni come vuole la norma. Non solo. Lanciato l’allarme, la preoccupazione si è fatta maggiore negli ambienti della previdenza privatizzata. Come evidenziato da ItaliaOggi del 5 settembre, la mancata approvazione delle riforme in questione potrebbe anticipare, almeno sulla carta, il momento in cui con le entrate contributive non sarà più possibile pagare le pensioni. Senza l’atteso semaforo verde nel 2010 gli enti saranno costretti a presentare le nuove proiezioni attuariali al 31/12/2009 con gli attuali sistemi. Il comma 763 della Finanziaria 2007 che ha portato la verifica della sostenibilità da 15 a 30 anni, non a caso, prevede la verifica sui bilanci tecnici ogni tre anni. Quelli già presentati ai ministeri vigilanti sono stati elaborati al 31 dicembre 2006. I prossimi, sempre secondo il comma 763, dovranno essere elaborati al 31/12/2009. Quindi, senza riforme la sostenibilità degli istituti previdenziali è destinata a peggiorare. Dato che le proiezioni sono agganciate all’andamento dell’economia nazionale che negli ultimi mesi ha dovuto fare i conti con una pesante recessione. Da qui l’appello pressante dell’Adepp (l’associazione di categoria presieduta da Maurizio de Tilla): «Il ministero approvi le riforme oppure le bocci, ma dia delle indicazioni utili». Indicazioni che domani potrebbero arrivare rompendo così il lungo silenzio che accompagnato la vicenda.