G. Bal., Il Sole-24 Ore 8/9/2009;, 8 settembre 2009
IL CASIN DIVENTA VIRTUALE
«Per favore, non chiamatelo più mercato anticiclico. Il gioco online sta vivendo una fase di vera espansione, che è tipica delle industrie nascenti. La nostra è un’industria di servizi». Da oltre un anno gli addetti ai lavori usano le stesse parole. E con la stessa foga respingono quanti temono che dietro al boom delle scommesse, del poker online e degli skill games si nasconda un’altra bolla, come quella di internet. In fondo il punto di partenza è sempre lo stesso: la rete.
Certo l’operazione Bwin’Gioco Digitale presenta multipli fuori mercato, ma che secondo gli addetti ai lavori cresceranno ancora. vero, la crisi economica non ha lasciato indifferente il mercato del gioco. Però si è limitata a colpire i comparti più maturi: il Lotto, il Totip (che ha chiuso) e le scommesse ippiche, il Totocalcio (che potrebbe chiudere) e il Bingo. Tutti rimpiazzati da novità: il Superenalotto che fa sognare i futuri milionari e le scommesse sportive che liberano i giocatori dal rigido schema della schedina.
Uno scenario che si è già visto in tutti i casinò italiani. La crisi delle case da gioco sembra irreversibile: nel 2008 solo Campione ha chiuso l’anno con un aumento della raccolta. Non finirà così il 2009. Venezia, Campione, Sanremo e Saint Vincent rischiano di perdere oltre il 10%: le proiezioni dopo i primi 8 mesi dell’anno stimano un calo da 506 a 475 milioni di euro. E molto sarà a vantaggio delle case da gioco virtuali. Che la crisi la soffrono ma solo perché rallenta la crescita. Il calo di giocate coincide – per tutti gli operatori italiani – con l’ultima settimana del mese. Come a dire che basta incassare lo stipendio per ricominciare a scommettere.
Di fatto, l’apertura del mercato online ha solo dato risposta a una domanda già forte, per la quale però mancava una vera offerta che non fosse illegale. E da settembre dello scorso anno il poker online è decollato con una raccolta passata dai 18,1 milioni dei primi 30 giorni ai 188 milioni di giugno. La consacrazione però è arrivata con la televisione: a dicembre Sky e Bwin hanno realizzato un reality, mentre nei piani di Microgame e Endemol ci sono diversi programmi tv. Che soprattutto fanno felice l’erario: a fine anno dall’intero mercato potrebbe incassare oltre 8 miliardi.