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 2009  settembre 08 Martedì calendario

BWIN «PUNTA» SU GIOCO DIGITALE

Davide mangia Golia, Bwin compra Gioco Digitale. Mancano solo i dettagli, una questione di giorni,ma l’annuncio potrebbe arrivare già la prossima settimana in occasione del convegno "Un anno di Poker". Sarebbe la vetrina perfetta per un accordo da circa 90 milioni di euro che darebbe vita al più grande operatore italiano nel settore del poker online. Un mercato che – secondo le stime Agicos – vale qualcosa come due miliardi di euro e che non accenna a rallentare: partito in sordina il 2 settembre 2008, oggi le puntate quotidiane superano i sei milioni di euro e continuano a crescere.
A spingere il settore sono soprattutto operatori italiani come Microgame, Lottomatica e appunto Gioco Digitale. Più indietro Bwin, leader però nelle scommesse, e adesso per crescere sul mercato degli skill games punta su Gioco Digitale che nei primi otto mesi dell’anno ha raccolto 373,8 milioni di euro contro i 94,4 degli austriaci.
La struttura dell’operazione non sarebbe però quella di una classica acquisizione. Non è esclusa infatti la costituzione di una newco con gli azionisti di Gioco Digitale (il fondatore Carlo Gualandri e il cofondatore Fausto Gimondi) che potrebbero incassare i circa 90 milioni metà in contanti e metà in azioni Bwin. Di certo continueranno a mantenere un ruolo di peso nell’assetto societario.
Insieme i due operatori valgono quasi il 34% del mercato globale del poker online, ma non solo. Sul fronte delle scommesse, soltanto ad agosto, la raccolta congiunta arriva a 10,5 milioni, pari al 13% del totale e per quanto riguarda i Gratta e Vinci online, i due provider valgono oggi il 25% del mercato.
Per gli esperti di Agicos l’operazione è solo la prima di quello che sarà «un inevitabile consolidamento del settore dei giochi. Andiamo verso un mercato di aggregazioni, in futuro non ci saranno più di 10 grandi gruppi». Anche perché la redditività del gioco online non è poi così alta: per il Poker gli operatori incassano meno del 10% della raccolta complessiva. Ecco perché non sono pochi ad aver dubbi sul successo dell’operazione Bwin-Gioco Digitale.
A partire intanto dai multipli pagati. I gruppi nel settore del gioco vengono valutati 7/8 volte l’ebitda: nel 2008, il margine operativo lordo della società italiana era circa 1,5 milioni. Il gruppo sarebbe stato quindi valutato 60 volte l’ebitda 2008, a fronte di un patrimonio poco superiore agli 8 milioni. C’è poi il confronto con i competitor internazionali: Leisure& Gaming è quotato alla borsa di Londra con una capitalizzazione di 10,5 milioni di sterline ( 17 milioni di euro). «Il valore corretto ”dice un operatore ”sarebbe stato tra i 15 e i 20 milioni di euro». Anche perché tra le spese da sostenere ci sarà quella di unificare le due piattaforme di gioco,l’investimento principale per le aziende del settore. E quella di Gioco Digitale è ancora in fase di ammortamento (la vita media è di 3 anni). «Il vero valore – dicono da Agicos – è nel database clienti»: Lottomatica valutò infatti Totosì 40 milioni di euro proprio per i suoi 450mila utenti. Difficile immaginare che quelli di Gioco Digitale superino il milione.
 anche possibile però che il mercato continui a crescere a un ritmo esponenziale. E in fondo il bilancio 2008 comprende solo 4 mesi di poker. Insomma Gioco Digitale è ancora una start up nata nel 2007 e in qualche modo questa operazione ricorda quella di Virgilio.it. Il portale fondato nel 1996 proprio da Carlo Gualandri con Marco Benatti (oggi numero uno di Fullsix) e Paolo Ainio (ceo di Banzai.it) e ceduto a Seat Pagine Gialle, prima di passare sotto il controllo di Telecom Italia.