Cristina Casadei, Il Sole-24 Ore 8/9/2009;, 8 settembre 2009
CONTRATTI ALLA RICERCA DI UNIT
«Il nostro problema è quello di rinnovare i contratti», ribadisce il leader della Uil, Luigi Ange-letti, all’indomani della riapertura del dialogo tra Cgil e Confindustria. «Questo è il punto sul quale c’è stato un dissenso con la Cgil – continua il sindacalista ”:se c’è un ripensamento non possiamo che essere contenti». Il colloquio di Cernobbio tra Guglielmo Epifani ed Emma Marcegaglia anche per il presidente dei giovani industriali, Federica Guidi, è «importante e interessante». Era auspicabile perché «chiudere un accordo quadro senza la partecipazione di quello che rimane il più grande sindacato italiano, cioè la Cgil, portava dei timori», spiega Guidi. Al contrario il leader dei giovani di Confindustria non condivide la partecipazione dei dipendenti agli utili: «Mi sembra una roba difficile e complicata. C’è un accordo che dà ampio spazio al secondo livello, dove ci possono essere i margini per una parte variabile legata a vari indici, che però, dal mio punto di vista, non possono essere gli utili, da valutare e discutere in sede aziendale».
L’effetto del ripensamento del leader della Cgil Guglielmo Epifani nei prossimi giorni si misurerà innanzitutto su tre vertenze: meccanici, alimentaristi ed edili. Se la prima categoria è chiaramente divisa, le altre due sembrano invece andare verso l’unità.
Il segretario generale degli alimentaristi della Cgil, Stefania Crogi, dice che la piattaforma è unica sia per la rivendicazione salariale che sarà di 173 euro che per quella normativa: «Sono 23 capitoli su cui c’è il consenso di tutte e tre le sigle », dice. Per i 400mila lavoratori del settore a questo punto manca solo la convocazione delle imprese come ha ribadito Stefano Mantegazza della Uila-Uil che «è fortemente impegnata affinché la conclusione avvenga in maniera unitaria».
Quello degli alimentaristi è l’unico contratto che ad oggi parte da un fronte sindacale unitario e le parole di Epifani non cambiano molto. Potrebbero invece rafforzare la convinzione a presentare una piattaforma unitaria per gli edili che sono alla limatura delle virgole ed entro fine settimana potrebbero presentare un documento unitario. Lo dice chiaramente Giuseppe Moretti, della Feneal Uil, lo dice Domenico Pesenti del-la Filca Cisl e, pur con molta cautela, lo conferma anche Walter Schiavella della Fillea Cgil. Per Moretti le parole di Epifani rafforzano la volontà a proseguire nella direzione in cui già gli edili stavano andando. «Abbiamo una piattaforma che si basa sulla triennalità – spiega il sindacalista – e in base alla quale le parti nazionali dovrebbero prevedere l’incremento massimo entro il quale saranno fatte le contrattazioni territoriali ». Pesenti dice che «la categoria sta cercando il massimo di unità possibile per poter rispondere ai problemi del settore e cioè la grave crisi occupazionale, il lavoro nero, la sicurezza, le infiltrazioni della malavita e lo fa partendo da una lunga tradizione di enti bilaterali ». Schiavella conferma che l’elemento positivo dell’apertura di Cernobbio sta nel fatto che«c’è una forte consapevolezza che la crisi vada affrontata con la massima coesione e per questo è utile agevolare tutti i tavoli che le categorie stanno facendo». Gli edili stanno lavorando a una sintesi sia sul piano salariale che su quello normativo senza che «nessuno venga meno alle proprie posizioni », dice Schiavella.
«Ben venga che la Cgil apra sulla riforma dei contratti, ma mi pare complicato che possano esserci dei cambiamenti senza una firma », sostiene il leader della Uilm, Antonino Regazzi, per il quale l’apertura di Guglielmo Epifani è «soprattutto una questione di immagine. Manca la sostanza». E cioè la firma. Giovedì i sindacati delle tute blu incontreranno Federmeccanica per il primo round delle trattative del rinnovo che riguarda oltre un milione e mezzo di lavoratori, senza che vi siano segnali di cambiamento rispetto ai mesi scorsi quando sono state presentate due piattaforme: una di Fim e Uilm, l’altra di Fiom.
Il segretario generale della Fim, Giuseppe Farina, guarda molto positivamente a tutto quello che può avvicinare le posizioni sindacali, ma questa volta si dice «scettico rispetto al fatto che i contatti di Cernobbio possano avere delle ricadute sulle trattative. Abbiamo provato nei mesi scorsi a trovare una piattaforma unitaria, ma non ci siamo riusciti e gli itinerari si sono divisi. Dubito che durante la trattativa si possa ritrovare l’unità». Farina dice che i meccanici della Cisl, pur nella consapevolezza che la vertenza non sarà facile, vogliono «rinnovare il contratto. Non vedo nella Fiom una disponibilità ad aprire su questo obiettivo».