La stampa 7/9/2009, 7 settembre 2009
UN’OPERA PIU’ URGENTE DELLA TORINO-LIONE
Ho paura che la Francia ci scippi il corridoio per l’Europa. Sarebbe un vero disastro, perché è un’opera indispensabile per l’economia di tutto il Nord Italia. Se possibile, ancora più urgente della Torino-Lione, dove almeno c’è una programmazione dei lavori». Daniele Borioli (centrosinistra) è assessore ai Trasporti e alle Infrastrutture della Regione Piemonte. A sentirlo parlare è difficile capire se in lui prevalga ancora la speranza oppure la delusione.
Assessore, ma la Francia non è con noi in Europa?
«Certo, ma ognuno, ovviamente, fa anche i propri interessi. C’è una lobby molto potente tra Francia e Spagna che si chiama Ferrmed e unisce alcuni dei porti più importanti del Mediterraneo e del mondo, come Algeciras, Barcellona e Marsiglia. Poi anche Lione. Loro puntano a realizzare un corridoio concorrente del nostro che dallo stretto di Gibilterra arrivi nel cuore d’Europa e a Rotterdam. Se saranno più rapidi di noi, saremo tagliati fuori. Rischieremo anche di perdere i nuovi, fondamentali traffici con l’Africa».
Il ministro Matteoli garantisce che 500 milioni sono già pronti per partire…
« difficile non perdere la fiducia… e guardi che io non ho risparmiato critiche nemmeno al governo Prodi. Il finanziamento per il Terzo Valico è già stato, come si dice in gergo tecnico, ”riprofilato”. Era più di un miliardo di euro, adesso siamo scesi a 500 milioni».
Non possono bastare per avviare l’opera?
«Il Terzo Valico è un’opera da cinque miliardi e mezzo di euro. Partire con un decimo delle risorse mi pare pochino. Ma soprattutto nessuno dice dove saranno reperiti gli altri cinque miliardi. Neanche noi, che pure siamo direttamente interessati al progetto, siamo stati coinvolti nelle decisioni. Non sappiamo quali opere saranno realizzate e quando. Insomma, il quadro non è chiaro».
Quali sono i rischi che si corrono?
«Tanti. Prima di tutto c’è il pericolo che l’opera non venga realizzata. Ma c’è anche l’eventualità che sia ultimata in ritardo. Insomma, i soldi saranno spesi e la concorrenza francese ci avrà superato. E poi…».
Poi?
«Corriamo anche un rischio paradossale. Se fosse completata prima la parte a Nord del percorso, quella cioè in Olanda, Germania e in Svizzera, rischiamo che la grande opera abbia un effetto opposto a quello sperato. Dovrebbe servire per far sbarcare in Italia le merci destinate all’Europa; se però non saranno ultimate le nostre vie di comunicazione otterremo l’effetto opposto: il Corridoio alimenterà soltanto il porto di Rotterdam e non quelli liguri».
Pensiamo in positivo, proviamoci: il Corridoio 24 come cambierà il Piemonte?
«Il Terzo Valico innerverà il sistema logistico piemontese. Che a sua volta servirà tutto il Nord Italia. Prendiamo lo scalo merci di Alessandria, ci abbiamo già investito decine di milioni di euro insieme con le Ferrovie e i porti liguri. Poi ci sono gli interporti che stanno fiorendo un po’ ovunque, soprattutto nell’alessandrino. Complessivamente sono investimenti da oltre cento milioni di euro e ne arriveranno altri. Se il Corridoio 24 arriverà in tempo, ci porterà almeno trentamila posti. Altrimenti il lavoro andrà in Francia e Spagna».