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 2009  settembre 07 Lunedì calendario

IL DIVORZIO DI SILVIO NON E’ COLPA MIA": NOEMI PARLA DI PAPI E CRITICA VERONICA



Un lungo show su Sky. Per mostrare d´essere cresciuta. «Non può essere una festa la causa del divorzio, altrimenti che matrimonio è?». Per offrire la sua versione dei fatti. «Il premier? amico di mio padre, punto». Soprattutto, per lanciare messaggi chiari. Ai Berlusconi, in particolare all´ex first-lady Veronica Lario e a sua figlia Barbara. Agli «amici sinceri che devono restare nell´ombra». E ai fidanzati di comodo «che parlano solo per farsi pubblicità e soldi».

Noemi Letizia si racconta in un´intervista al Daily Mail e alle telecamere di Murdoch, a quattro mesi dal Casoriagate. E non si cura delle contraddizioni in cui incorre, rispetto alle parole pronunciate da lei stessa, nelle primissime ore dello scandalo. Il panorama è molto cambiato, ormai: la partecipazione del premier alla sua festa dei diciott´anni ha fatto divampare il caso internazionale intorno a Silvio Berlusconi, ne ha provocato il divorzio, ed ha innescato un´escalation di rivelazioni e critiche anche dure ai suoi stili di vita. Ma quella stessa festa ha trasformato lei, classe 1991, la minorenne che chiamava il premier "papi", caparbia ballerina nelle piazze di provincia, in una bionda in ascesa. Che non pensa più alla tv, ma punta al cinema. Possibilmente, americano.
Un´intervista informale quella che scorre su Sky. Verde e mare sullo sfondo, la ragazza di Portici in abito modello palloncino avorio, la giornalista israelo-americana Daphne Barak a sua volta in un top e pantaloni di pelle nera. La telecamera le segue anche mentre Noemi, altro abito e acconciatura, guida un motoscafo.

Ecco la premessa. «Devo correggere una cosa. Qui non si tratta di scandalo, qui si tratta di disinformazione», dice Noemi. Le viene chiesto se si sente all´origine del divorzio del premier. Lei nega. «Non può essere una festa di diciotto anni la causa. Altrimenti che matrimonio è? Saranno problemi loro. A me non interessa cosa dice Veronica». Cosa vorresti dirle, propone la Barak. «Che non c´era bisogno di dire quello che ha detto di una ragazza giovane, lei è una adulta, una madre». E poi definisce "cattivelle" le critiche che Barbara Berlusconi le ha rivolto.

Sul nodo dell´amicizia tra lei e "papi" Berlusconi, Noemi ripete per otto volte «l´amicizia è con mio padre. Lo frequento da quando ho memoria». Non c´è altro su come scattò quell´incontro tra un tycoon e un dipendente comunale: così duraturo nel tempo eppure segreto per lustri, così fortunato per l´adolescente di casa. Lei scuote la testa, non sa aggiungere altro. «Non mi sono mai soffermata nel capire i dettagli della conoscenza». Clamoroso poi il dietrofront quando la Barak le chiede «Conosci le case di Berlusconi, sono belle?», e lei: «Con mio padre, mi portava mio padre».

Circostanza smentita dalle cronache delle consuete visite di Noemi a Roma, o della sua lunga vacanza a Villa Certosa, Capodanno 2008, da minorenne, con la coetanea Roberta ed altre ragazze.
Ripete la ragazza di Portici: «Hanno fatto di una storia familiare un rapporto morboso». E il soprannome "papi"? «Mi piace dare nomignoli, un diminutivo affettuoso». Un inciampo, o un lapsus nell´ansia di cancellare le ombre, le fa pronunciare poi una frase incomprensibile: « da piccola che ho appreso questo soprannome che gli ho dato». Appreso cosa? Da chi? Noemi schiva anche il terreno dei partiti. «Non mi interessa la politica». Ma, quando la sua storia è già nota e lei parla con il Corriere del Mezzogiorno (29 aprile 2009), sembra ipotizzare un futuro da parlamentare: «Le regionali? Preferisco candidarmi alla Camera. Ci penserà papi Silvio».

 su un unico fronte, le ambizioni, che oggi Noemi non esita. «Mi sento già un´attrice. Sono pronta per un film, sicuramente», avverte. E argomenta: «Non sono attori solo coloro che hanno fatto dieci film, ma anche quelli che studiano». «E io - assicura - studio tanto, mi sono fatta le ossa». Ha dichiarato spesso d´aver sfilato e ballato, l´ultimo ingaggio era un ruolo di "gossippina" su una tv privata. Certo, prima della festa. Adesso, però, ammette: «Questa cosa mi ha aiutata a farmi conoscere. Ora sono "notoria". E adesso che ho acquistato notorietà, se mi chiameranno per lavorare in America, non avrò paura. Paura non esiste nel mio vocabolario».

Sulla strada per Hollywood, correggerà qualche gaffe. Come quella di ieri in cui "declassa" il mito Loren. «Per me, la Loren resta un mito. In Italia». Poi rivela: «Ho un angelo custode che mi guiderà verso i miei obiettivi». Non dice che nomignolo abbia.