Fr. Mi., Il Sole-24 Ore 7/9/2009;, 7 settembre 2009
«SIAMO L’ESEMPIO DELL’ITALIA FUTURA»
Camminare per le strade di Verdellino è come camminare nell’Italia che verrà. Qui, nella zonaa sud-ovest di Bergamo, gli stranieri sono più di 1.500, oltre il 20% del totale dei residenti.
Si concentrano soprattutto nel quartiere residenziale di Verdellino, anche se hanno colonizzato tutta l’area di Zingonia, la new town costruita negli anni 60 dall’imprenditore Renzo Zingone che comprende cinque comuni (Verdellino, Verdello, Ciserano, Boltiere e Osio Sotto).
«Una città nata dal nulla, senza tradizioni, è una terra di conquista – spiega Giovanni Bacis, che da tre anni amministra il comune di Verdellino ”.E così sono arrivati gli stranieri, attratti dalle tante opportunità di lavoro che la zona offre e dalla possibilità di trasferirsi in una città in cui nessuno è straniero perché nessuno vi è radicato». Il boom c’è statonegli ultimi sette anni e l’immigrazione qui ha cambiato pelle:«Prima’ racconta il sindaco ”c’erano soprattutto uomini, immigrati di passaggio. Persone che venivano per lavorare, mandavano i soldi a casae prima o poi ci tornavano anche». Adesso, invece, a popolare le strade di Verdellino sono soprattutto famiglie immigrate. Un terzo degli iscritti a scuolaè straniero, e le tante industrie della zona non possono più fare a meno della manodopera degli extracomunitari. Sono soprattutto senegalesi, pachistani, indiani, egizianie marocchini, anche se in totale le nazionalità presentia Verdellino sono oltre 40.
La dipendenza del tessuto produttivo di Zingonia dagli stranieri, però, fa a pugni coni contrasti condominiali. «In paese c’èrispetto e tolleranza’ spiega il sindaco ”,mai problemi di convivenza esistono: quando in un condominio gli stranieri diventano troppi, gli italiani si trasferiscono, trasformando di fatto interi palazzi in ghetti».
Per migliorare l’integrazione il comune fa quello che può: dai corsi di mediazione culturale per le mamme immigrate alle iniziative sportive per i bambini. «Certo ”avremmo bisogno di un maggiore supporto da parte di provincia e regione – lamenta il sindaco ”. In fondo, siamo l’incubatore dell’Italia del futuro».