Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  settembre 07 Lunedì calendario

NASCOSTO IL 20% DEI REDDITI

L’italiano medio dichiara al fisco 100 ma spende 120; e calcolando il reddito effettivamente disponibile dopo aver pagato le tasse il divario con i consumi sale al 50 per cento.
La forbice fra le disponibilità reali e quelle dichiarate al fisco non è però uguale in tutta Italia. In Calabria i consumi superano il reddito imponibile di quasi il 50%, in Sicilia la forbice è al 38,6% mentre in Lombardia la distanza è del 5,8 per cento.
Il grado di fedeltà fiscale nelle varie regioni emerge dal confronto fra i dati sui consumi degli italiani, rilevati dal ministero dell’Economia, e quelli contenuti nelle dichiarazioni presentate nel 2008.
L’equazione spese-redditi dichiarati non è sempre automatica, perché ad esempio per comprare casa si ricorre ai risparmi e si fanno debiti. Ma il problema resta evidente, e i 146 miliardi di distanza fra consumi e dichiarazioni equivalgono non a caso al totale del «nero » registrato nelle stime periodiche sull’evasione. Contro cui la Guardia di finanza ora ridefinisce il piano di controlli e lancia il rush finale per centrare gli obiettivi 2009. Con il redditometro in prima fila.