Attilio Bolzoni, la Repubblica 6/9/2009, 6 settembre 2009
Chi li vede, dice che «sono a forma di sigaro». Sorvolano di notte i tetti delle case di Londra, passano sopra i docks di Liverpool
Chi li vede, dice che «sono a forma di sigaro». Sorvolano di notte i tetti delle case di Londra, passano sopra i docks di Liverpool. Gli inglesi pensano ai tedeschi e ai loro dirigibili, gli Zeppelin. il 1909. L´intelligence di Sua Maestà s´inquieta, sospetta che siano scorribande spionistiche del Kaiser. Qualche anno dopo, alla vigilia della Prima guerra mondiale, le «aeronavi fantasma» tornano nei cieli d´Inghilterra. Ma qualcuno comincia ad avere dubbi sulle presunte manovre tedesche. Ci sono «luci» che si spostano dalle coste alle campagne, troppo visibili per immaginare missioni segrete. Come nell´ottobre 1912, quando un «oggetto non identificato» plana in pieno giorno sulla scuola navale nell´Essex. A Westminster si scatena il dibattito, il Primo Lord dell´Ammiragliato, Winston Churchill, ordina un´inchiesta. E così l´Inghilterra apre ufficialmente uno dei capitoli più affascinanti e misteriosi del Ventesimo secolo: quello sugli Unidentified flying objects, gli Ufo. c ent´anni dopo i primi avvistamenti, dagli scaffali del Public Record Office - gli archivi nazionali britannici di Kew Gardens - affiorano migliaia di pagine su dischi volanti, incontri ravvicinati e «tentativi di rapimenti alieni». Carte classificate «secret» e «top secret» dal ministero della Difesa (le ultime rese pubbliche il 17 agosto scorso), documenti raccolti da David Clarke - uno dei maggiori esperti mondiali di Ufo - che per gli Archivi ha curato la pubblicazione di un libro. Esce mercoledì in Gran Bretagna. Il titolo: The Ufo files. The inside story of real life sightings. un racconto su migliaia di apparizioni «certificate» in atti governativi. Informative e report come la «circolare di intelligence numero 6» del maggio 1916, diramata a tutti i comandi dal Quartier generale delle forze armate inglesi: «Dall´inizio della guerra continuiamo a ricevere un gran numero di rapporti provenienti da tutte le basi militari in patria su presunti casi di "segnalazioni nemiche" nel nostro Paese…». Il documento riferisce di «torce elettriche nei cieli», di «potenti bagliori», di «altre luci sui campi». Scrivono i vertici militari: «La conclusione delle indagini è che non vi è prova che questo genere di attività nemica sia mai esistita». Per un quarto di secolo - stando al materiale ritrovato negli Archivi - in Inghilterra nessuno parlerà più di quei «fenomeni visivi» nei cieli. nel 1940 che quel mistero scatena altre paure. Ogni notte. Sono i piloti dei bombardieri della Raf, di ritorno dalle incursioni sulla Germania e sui paesi occupati dai nazisti, a riferire con ansia ciò che vedono accanto ai loro aerei in volo. Sono centinaia le segnalazioni nel fascicolo Air 2/5070 conservato a Kew Gardens. La prima è del 30 aprile 1940. Uno squadrone di bombardieri, mentre si avvicina alla costa danese, viene affiancato «da un apparecchio che punta due luci molto potenti con un effetto accecante». I piloti ordinano di mitragliare le luci «ma l´apparecchio scompare nel nulla». Un altro report è del 25 marzo. C´è un velivolo inglese che «nei pressi di Wesermunde è sfiorato da due apparecchi non identificati con potenti luci che lo seguono per cinque minuti e non lo attaccano». Dopo una virata di trenta gradi, i due misteriosi oggetti svaniscono. Le note di «avvistamento» si moltiplicano. Un´altra notte, un comandante della Raf riferisce che i suoi aerei sono stati intercettati «da sei Messerschmitt tedeschi e da ben ventitré apparecchi non identificati». Il 23 maggio del 1940 il ministero dell´Aeronautica prepara un documento riservato: «Esperienze recenti dei piloti nelle intercettazioni notturne». Si riportano testimonianze su quelle luci: «Un pilota dice di averne viste alcune a forme di cono proiettate sul terreno... prima bianche e poi rosse, arancioni, blu, verdi e gialle…. Non si capisce che cosa siano». In luglio - l´8 - un nuovo rapporto, questa volta di una ventina di pagine, ricostruisce altri fenomeni visivi e conclude: «Due questioni rimangono inspiegabili. I nostri aerei vengono seguiti anche per mezz´ora da questi apparecchi oltre il Canale della Manica e fino al territorio inglese. Cosa ancora più strana, non ci attaccano mai». Il comando britannico contatta sir Henry Tizard, uno scienziato che in quei mesi sta collaborando alla progettazione del primo radar. Tizard suggerisce: «Interrogate gli equipaggi tedeschi fatti prigionieri e chiedete se anche loro assistono a questi fenomeni notturni». I piloti della Luftwaffe, alla fine della guerra, confermeranno: «Sì, anche noi abbiamo notato spesso quelle luci». Sui cieli della Scandinavia, nell´estate del 1946, si registrano settantasette apparizioni di «oggetti volanti». Ne parla tutta la stampa d´Europa. C´è chi sostiene che «è stata una pioggia di meteoriti», c´è chi sospetta dei russi che «sparano» razzi sperimentali, c´è chi giura di «avere visto cadere qualcosa nei laghi della Svezia settentrionale». Gli inglesi decidono di mandare due loro spie a Stoccolma, Heath e Malone. In un rapporto segreto del 6 luglio 1946 l´intelligence elenca tutti gli avvistamenti e prova a ricostruire i fatti: «Si tratta di oggetti a forma di sigaro, alcuni rumorosi e altri silenziosi che si muovono orizzontalmente. Oppure di palle di fuoco grandi come la luna piena, che schiantandosi al suolo non producono alcun suono. Oppure di proiettili volanti senza ali…». Alla fine di quel luglio, inglesi e svedesi raggiungono i luoghi dove sarebbero «atterrati» gli oggetti misteriosi. In un´informativa classificata «segretissima», gli 007 raccolgono «materiale combustibile poroso giallo non più grande di un uovo, materiale carbonifero poroso nero, cenere grigia porosa e pietre dal colore molto scuro». Portano tutto nei laboratori di Londra. Pochi mesi dopo gli scienziati si arrendono: «Per capire meglio, avremmo bisogno di altri campioni». Siamo già negli anni Cinquanta e il governo inglese affida a sir Henry Tizard un incarico di consulenza per «verificare» se esistono davvero gli Ufo. Tizard, che è a capo del Directorate of Scientific Intelligence/Joint Technical Intelligence Committee, analizza tutti i rapporti che arrivano da fonti militari e civili. Lo stesso Churchill, adesso primo ministro, torna a occuparsi di Ufo a quarant´anni di distanza. Il 28 luglio 1952 chiede ai generali dell´Aeronautica: «Che cosa è tutta questa faccenda dei dischi volanti? Che cosa significa? Qual è la verità?». La risposta è del 9 agosto: «I rapporti sugli Ufo sono materia di un ampio studio della nostra intelligence». Per molto tempo il governo di Londra sui dischi volanti dirà e non dirà, non farà trapelare nulla all´esterno. Ma intanto ordina la preparazione di una serie di dossier e la raccolta sistematica di dati. L´indagine non si fermerà più. Come anche gli avvistamenti. Nel 1967 - è il 26 di ottobre - Angus Brooks «sta portando il suo cane a passeggio nelle campagne del Dorset e all´improvviso nel cielo chiaro scorge un oggetto circolare che rimane sospeso in aria per ventidue minuti». Nel 1968 - è dicembre - una donna con i suoi bambini «passeggia nei boschi del Cheshire e guardando in alto vede una serie di oggetti rotanti dal colore argenteo che si muovono lentamente per circa quattro minuti per sparire poi in una palla di fuoco». Nel 1980 - il 27 di dicembre - il colonnello dell´aviazione americano, Charles Halt, scrive in un rapporto (la dicitura sulla prima pagina: «Luci inspiegabili») cosa vedono tre suoi soldati nei boschi intorno alla base di Woodbridge: «Era un oggetto dalla forma triangolare, largo tre metri e alto due, poi si è allontanato velocemente». Nel 1995 - è maggio - due adolescenti denunciano terrorizzati a una stazione di polizia dello Staffordshire di avere assistito all´atterraggio di un Ufo in un campo. E raccontano: « comparso un volto. Poi abbiamo udito anche una voce. Diceva: vi vogliamo, venite con noi».