La Stampa 5/9/2009, 5 settembre 2009
Nella caccia ai relitti di nave scomparse ci sono novità anche per l’«Ancona», il piroscafo italiano affondato da un siluro di un sommergibile tedesco nel 1915, al largo della Sicilia
Nella caccia ai relitti di nave scomparse ci sono novità anche per l’«Ancona», il piroscafo italiano affondato da un siluro di un sommergibile tedesco nel 1915, al largo della Sicilia. Nave le cui stive si dice dovrebbero custodire casse d’oro per 36 milioni di euro. Il 14 settembre è in programma un incontro tra il ministero dei Beni Culturali, la Regione Sicilia e la Marina Militare italiana, per stabilire la strategia da affrontare per l’eventuale recupero, ma soprattutto per la tutela del relitto. Sul quale ha posato gli occhi Odyssey Marine Exploration, la società Usa specializzata nel recupero di tesori sommersi. I «cacciatori di tesori» americani hanno chiesto al tribunale di Tampa, in Florida, il diritto di impossessarsi del relitto. Il ministero degli Esteri italiano ha avviato un’azione nei confronti del governo di Washington, finalizzata a chiedere l’estensione all’Ancona dell’immunità di cui godono gli organi di Stato. Odyssey ha proposto allo stesso ministero di rilasciare il nulla osta al recupero dell’oro, in cambio di una parte del bottino. Ma l’Italia ha rifiutato. /