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 2009  settembre 05 Sabato calendario

Il giorno in cui il lupo si trasformò in cane Il primo addomesticamento avvenne 16 mila anni fa nella Cina meridionale Dalla sua prima cuccia vede­va scorrere le acque del Fiume Azzurro, lo Yangtze, nel suo corso meridionale in Cina

Il giorno in cui il lupo si trasformò in cane Il primo addomesticamento avvenne 16 mila anni fa nella Cina meridionale Dalla sua prima cuccia vede­va scorrere le acque del Fiume Azzurro, lo Yangtze, nel suo corso meridionale in Cina. Un nuovo interessante studio sta­bilisce che il lupo venne addo­mesticato, dando origine al ca­ne, 16 mila anni fa, proprio in questa parte dell’Asia. Che il miglior amico dell’uomo fos­se il discendente del lupo è co­sa nota da molto tempo, ma quando e dove avvenne que­sto passaggio storico nell’evo­luzione, non solo della specie animale ma anche della civiltà umana che col cane ha stabili­to un legame indissolubile, era difficile dirlo perché gli ar­cheologi hanno sempre avuto grandi difficoltà nel distingue­re gli antichi resti dei lupi da quelli dei cani. Ora, indagando nei recondi­ti misteri delle cellule, l’enig­ma sembra risolto. Queste le tappe della scoperta: nel 2002 Peter Savolainen, genetista del Kth-Royal Institute of Te­chnology di Stoccolma, e i suoi colleghi iniziarono ad analizzare il Dna mitocondria­le (quello contenuto negli or­ganelli adibiti alla respirazio­ne cellulare) di 38 lupi e più di 500 cani in tutto il mondo. Trovarono la principale diffe­renza genetica, un marcatore che permette di distinguere l’origine delle due specie, nel­l’Asia orientale e conclusero che i cani furono addomestica­ti in quella regione. Successi­vamente però due biologi, Boyko e Carlos Bustamante, della Cornell University (Usa), campionando più di 300 cani di Egitto, Namibia e Uganda, osservarono che dal punto di vista genetico i cani africani erano simili a quelli dell’Asia orientale. Tuttavia non giunsero alla conclusione che i cani abbia­no avuto origine in Africa poi­ché il lupo grigio, l’antenato più vicino al cane, non è stato trovato in quel continente. Il loro studio però qualche dub­bio lo faceva sorgere e così la ricerca è stata approfondita. Ora Savolainen e Ya-Ping Zhang, della Chinese Aca­demy of Sciences, e i loro col­leghi hanno condotto uno stu­dio molto più estensivo sul Dna dei cani che ha portato al­le nuove conclusioni. Hanno indagato un piccolo pezzo di Dna mitocondriale tra più di 1.500 cani distribuiti in Euro­pa, Africa e Asia. Conducendo contemporaneamente la stes­sa indagine su 40 lupi. Tra tut­ti questi animali è stata fatta la sequenza di quasi tutto il ge­noma mitocondriale di 8 lupi e 169 cani, quelli che «riassu­mono » il complesso delle di­versità. Gli scienziati hanno così potuto ricostruire l’«albe­ro genealogico» dei cani loca­lizzando le sue «radici», ovve­ro il luogo dove presumibil­mente i cani domestici hanno avuto origine. I dati, pubblicati sulla rivi­sta Molecular Biology and Evo­lution indicano un singolo si­to e un punto preciso per l’ori­gine del cane domestico, nella regione meridionale del Fiu­me Azzurro, dove l’addomesti­camento di centinaia di lupi era piuttosto comune in un pe­riodo approssimativamente vi­cino alla nascita dell’agricoltu­ra in quelle zone della Cina. E’ qui infatti che è stato rinvenu­to il numero più grande di «pezzi» di Dna simili, chiama­ti aplogruppi, tra il lupo e il ca­ne. Mentre invece mano a ma­no che ci si allontana da que­sta regione, i «pezzi» in comu­ne diminuiscono. In Europa per esempio ce ne sono solo quattro. «Il pool di geni che abbiamo trovato in Europa e in Africa sono un sottoinsie­me del pool di geni della Cina meridionale» ha spiegato Sa­volainen, che aggiunge: «La ri­cerca apre a nuove ipotesi. Per esempio, i cani in origine, di­versamente dai loro discen­denti europei, che furono usa­ti come cani da caccia e da guardia, probabilmente finiva­no nello stomaco degli uma­ni ». Massimo Spampani