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 2009  settembre 05 Sabato calendario

NAPOLI ASSEDIATA DAL VIRUS A: DOPO IL MORTO, ALTRI DUE CASI


Il bollettino della direzione sanitaria del Cotugno viene diramato alle cinque di ieri pomeriggio. Rivela un aumento dei contagiati. Quota sei. Di questi, due sono nuovi casi. Non sono molti, ma preoccupano i napoletani. A poche ore dall´annuncio della morte del primo italiano infettato dal virus H1N1, il pronto soccorso del polo infettivologico, si affolla. Chi lamenta mal di gola, chi riferisce pochi decimi di febbre, qualcuno tossisce, pochi presentano una sintomatologia respiratoria. Tutti vogliono una sola cosa: essere sottoposti al test di laboratorio. Il primario dell´Emergenza, Franco Faella, parla dei contagiati. Assicura che soltanto un ragazzo della provincia di Salerno può essere catalogato come "grave": «Ha sviluppato una "broncopolmonite massiva" che coinvolge entrambi i polmoni. Ma ho fiducia nella terapia e sono sicuro che si rimetterà presto. Gli altri invece presentano sintomi banali: bronchite e faringite. Insomma, niente di preoccupante».

In un´altra ala dell´ospedale, al secondo sotterraneo, c´è la morgue. La salma di Gaetano, l´uomo sofferente di gravi patologie concomitanti e infettato anche dal virus, è lì da dodici ore. Le sue condizioni si aggravano verso le 23 e trenta dell´altro ieri nella Rianimazione in cui è ricoverato da quattro giorni. Gli specialisti intuiscono che la fine è vicina. A ucciderlo sarà una devastante miocardiopatia dilativa, patologia che progressivamente riduce la funzionalità cardiaca e di cui soffre da anni. In questi casi il cuore si fa sempre più grande, si dilata appunto. Una dilatazione che, alla lunga, compromette la funzionalità dell´organo, impedendogli di contrarsi a dovere e pompare sangue da distribuire all´organismo. Per Gaetano, la funzione del cuore si riduce a un quarto, appena il 25 per cento. Ma lui, oligofrenico, è anche diabetico e in insufficienza renale. E, in aggiunta, poche ore prima un´altra infezione arriva a minacciarne l´apparato respiratorio: lo "stafilococco aureo", germe micidiale che gli provoca una broncopolmonite. Poi l´H1N1. Alle 23 e 40 i rianimatori e lo staff di infermieri, mettono mano al protocollo di emergenza, compresa la defibrillazione. Niente da fare. L´elettrocardiogramma di Gaetano è piatto.

Il virus dell´H1N1 può essere responsabile di varie complicanze, ma nelle sue condizioni, non ha rappresentato di certo la causa scatenante. La tesi dei medici: è morto il primo italiano colpito dal virus, ma non è morto per il virus. Anche se resta il mistero di un paziente contagiato senza che ne sia stata individuata la fonte. Ma adesso, la preoccupazione delle istituzioni campane, è il rischio-psicosi. Si teme che la paura del contagio induca la popolazione a prendere d´assalto gli ospedali. L´assessore regionale alla Sanità Mario Santangelo (che è anche clinico chirurgo) lancia un appello: «Non affollate i pronti soccorso. A breve distribuiremo nelle scuole e negli uffici un vademecum informativo». Intanto migliorano le condizioni di Fabio F., il 24 enne di Parma. Ricoverato al San Gerardo di Monza per una polmonite da virus H1N1, avrebbe rivelato «lievi segni di miglioramento della funzione respiratoria». Una vittoria da ascrivere ai farmaci che avrebbero eliminato il virus.