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 2009  settembre 05 Sabato calendario

DI CAPRIO, WILLIS E GLI ALTRI. LA SINDROME DELLA COPPIA CLONE




Che cos’hanno in comune Anne Vyalitsyna, Bar Rafaeli e Gisele Bündchen, oltre al fatto di essere altissi­me, biondissime e bellissime? Il lavoro, certo: sono tutte e tre supermodelle. E un uomo: Leo­nardo DiCaprio. Ex di Gisele (dal 2001 al 2005), ex di Bar (dal 2005 al 2009) e attuale fi­danzato di Anne. Un fissato, in­somma. Dedito principalmen­te al cinema (anche lì, ci fosse un ruolo in cui non soffre co­me un cane) e alle compagne fotocopia.


Un’abitudine hollywoodia­na? Molto maschile, piuttosto. Perché il pallino della nuova compagna identica alla prece­dente non ce l’hanno solo le star del cinema. Bruce Willis, è vero: ha sposato Emma He­ming, graziosamente somi­gliante a Demi Moore versione Ghost . Ma anche Lance Arm­strong, il vincitore di sette Tour de France: dopo Kristin, la moglie dalla quale ha avuto tre figli, è stato con la cantante Sheryl Crow, la gemella d’oro Ashley Olsen, la stilista Tory Burch e l’attrice Kate Hudson. Decisamente simili, se si esclu­de l’età.


Sul sito del Daily Beast la carrellata è ben nutrita. Il can­tante Chris Brown, picchiatore seriale ai danni della collega ed ex fidanzata Rihanna, è stato visto in giro di recente con Te­yana Taylor: anche lei cantan­te, copia carbone dell’altra, spe­riamo più fortunata, sul fronte cazzotti s’intende. E non di­mentichiamoci del presidente francese Sarkozy, salvato dalle nozze con Carla Bruni. I croni­sti di costume non furono tene­ri su quelle analogie tra Cécilia e Carlà. Quanto all’Italia, uno per tutti, Bobo Vieri, recidivo con le veline more: Melissa Sat­ta dopo Elisabetta Canalis.



«Nelle ripetizioni ci sono i ri­cordi infantili, uno sguardo, un sorriso, un atteggiamento familiare» spiega il sessuologo Willy Pasini, che va sull’auto­biografico. «Io sono stato alle­vato da una tata con gli occhi azzurri e per un po’ di tempo ho cercato ragazze con gli oc­chi di quel colore. Anche mia moglie li ha così». L’outing del sessuologo non è confortante. «Al contrario. Il colpo di fulmi­ne diventa innamoramento se ci sono altri presupposti, se il rapporto si approfondisce. E la relazione è sana nella misura in cui quella moglie è una buo­na moglie. Fosse strega e io stessi con lei solo perché ha gli occhi della tata sarebbe un gua­io ».


 vero, però, che l’abitudine a cercare sempre lo stesso tipo di donna è molto maschile. Con l’eccezione di Ellen DeGe­neres (che però nella coppia ha sempre avuto un ruolo più virile): la sua consorte Portia de Rossi rimanda ad Alexan­dra Hedison. «Il motivo è sem­plice e rispecchia un modello antico: l’uomo è più interessa­to alla bellezza, la donna più al­la competenza» chiude Pasini. L’importante è non sentirsi sminuite dalle somiglianze con le precedenti compagne: «Tornando al caso DiCaprio, la sua ultima scelta non signi­fica che non ha dimenticato Gisele. Semmai Gisele era l’at­taccapanni di un ricordo pre­cedente ». Pur faticando a immagi­nare la Bündchen come un attaccapanni, trovia­mo conferma del fatto che chi arriva dopo non è una ruota di scorta taroccata. «Questo è il pensiero ango­sciante della nuova fidanzata, che cade nella sindrome di Re­becca la prima moglie . Ma nel­la mente del partner il discor­so è diverso. Lui ha conferma­to la tipologia di donna che gli piace, per i motivi più dispara­ti » rassicura Chiara Simonelli, docente di Psicologia e psico­patologia dello sviluppo ses­suale della Sapienza di Roma. A lei viene in mente Robert De Niro. «Con tutte le partner di colore che ha avuto, suppongo abbia voluto confermare la teo­ria che, nel suo immaginario, queste donne siano più interes­santi delle altre. Se poi con que­ste scelte si è voluto smarcare dal ricordo della madre, beh, allora dobbiamo scomodare Edipo».