Enrica Brocardo, Vanity Fair, 02/09/09, 2 settembre 2009
EVA MENDES
ESSERE LATINA
«E’ vero che a Hollywood c’è la tendenza a inscatolarti in un certo ruolo, soprattutto se vedono che funzioni e gli fai guadagnare soldi. Bisogna opporsi, ma va bene così. Io amo la lotta. E amo dire di no. Mi fa sentir potente».
FIGLI
«Sono cresciuta in una famiglia dove c’erano tanti bambini e so quanto impegno richiedano, ma non mi va di dire: ”Non avrò mai un figlio”. Ho visto troppe donne che sui quaranta hanno cambiato idea. Sa... l’orologio biologico».
FUTURO
«Non penso mai al futuro, pm so neppure cosa farò nel weekend. Ho iniziato a lavorare nel cinema 11 anni fa. Da allora ho studiato tanto. Ancora oggi prendo lezioni di recitazione. Migliorare è una sorta di divertimento: può essere correre un miglio in più sul tapis roulant, leggere un libro...».
SCENE DI NUDO
«Se c’è una ragione, se si tratta di un buon film, e ci sono bravi attori, perchè no? Finora ho girato due scene di nudo. Una nei Padroni della notte con Joaquim Phoenix, uno dei migliori attori della mia generazione, l’altra in Training Day con Denzel Washington, e Denzel ha vinto l’Oscar. Pensi ad Halle Berry in Monster’s Ball: tutti ricordao quanto quella scena fosse intensa, e quanto lei fosse brava. Nessuno ricorda che Halle era nuda, completamente nuda».
PAPARAZZI
«Non accetto che, per il solo fatto che sono un’attrice, si sentano autorizzati ad inseguirmi o a nascondersi nei cespugli davanti a casa. Ci sono persone che non vedono l’ora di essere fotografate, ma io no. Chi dice che gli attori se lo meritano sbaglia. Ritrovarmi con dei tipi che mi inseguono in auto non solo mi spaventa, è anche pericoloso. Qualcuno potrebbe farsi male per via di un idiota che vuole fare una foto».