Dario Pappalardo, la Repubblica 3/9/2009, 3 settembre 2009
Audiolibri, quei romanzi tutti da ascoltare Viaggio nell’editoria sonora italiana, mentre è boom nel mondo anglosassone
Audiolibri, quei romanzi tutti da ascoltare Viaggio nell’editoria sonora italiana, mentre è boom nel mondo anglosassone. Per Stephen King rappresentano una valida alternativa alla lettura. Isabel Allende li ascolta in macchina. Alice Sebold ne ha incisi due, uno è Amabili resti. Ian McEwan ha cominciato solo l´anno scorso, con Chesil Beach. Mentre Barack Obama vanta addirittura un premio Grammy per il cd della sua autobiografia, I sogni di mio padre. Gli audiolibri sono una realtà più che consolidata nell´industria culturale anglosassone. Gli ultimi dati dell´americana Apa (Audio Publishers Association) registrano un aumento delle vendite del 12 per cento nel 2008, per un fatturato di 1.033 milioni di dollari. Il boom riguarda anche la Germania, che vanta duemila titoli in uscita ogni anno, divisi tra cinquecento case editrici specializzate. L´Italia, con i suoi circa quattrocento audiolibri reperibili in libreria, resta ancora un fanalino di coda del settore, ma qualcosa, lentamente, si sta muovendo. Lo ha dimostrato anche l´ultima Fiera del libro di Torino, che ha dedicato al tema un dibattito promosso dall´Aeda, l´Associazione editori audiolibri nata nel 2008. «Stiamo percorrendo le stesse tappe di Stati Uniti, Inghilterra e Germania, dove, dopo lo scetticismo iniziale, il prodotto ha finito per funzionare», dice Viktoria von Schirach, direttore editoriale di Emons, casa editrice esclusivamente "sonora" che con diciotto titoli in catalogo ha venduto più di 40 mila copie dall´inizio della sua attività, nel dicembre 2007. «L´audiolibro non si sostituisce alla carta - precisa -. Ma permette di apprezzare la dimensione sonora di un testo. Non è un caso che all´estero ad acquistarli siano soprattutto i lettori forti, quelli che arrivano a leggere venti libri all´anno. In Italia, c´è ancora tanta diffidenza, anche da parte delle case editrici». Da alcune di queste, o dagli autori, Emons ha acquistato i diritti audio di bestseller come Caos calmo di Sandro Veronesi, Mal di pietre di Milena Agus, Testimone inconsapevole di Gianrico Carofiglio. Sullo stesso fronte, si muovono già da tempo realtà editoriali come Full Color Sound o Il Narratore, che attraverso il suo sito web permette di scaricare a pagamento file mp3 di classici della letteratura, ma anche di opere di contemporanei, come il premio Strega Tiziano Scarpa. Le case editrici generaliste, invece, rimangono caute. Mondadori finora ha pubblicato sette titoli, scelti tra gli autori di punta della sua scuderia. Il successo maggiore è stato l´audiolibro di Gomorra, letto dallo stesso Roberto Saviano, che ha venduto 15 mila copie. Ha un rapporto sporadico con i libri sonori anche Bompiani: «Resta il problema di dare un senso a questa forma editoriale - dice l´editor Elisabetta Sgarbi -. Ascoltare una voce che legge un romanzo, come nel caso degli Indifferenti di Moravia inciso da Toni Servillo che abbiamo pubblicato, significa soprattutto recuperarne il valore sonoro. Con l´audiolibro poi diventa possibile far leggere un testo allo stesso scrittore che lo ha concepito e scritto. come se l´autore fosse moltiplicato per due. L´editoria dovrebbe essere più sensibile a queste idee. I lettori trarrebbero nuovi motivi di interesse per i libri. come avere vicino a sé l´autore stesso, come possedere un libro autografato». «Per noi è ancora un esperimento», ribatte Dorothy Kressman di Salani, casa editrice nell´orbita del gruppo Mauri Spagnol. «Dopo le prime uscite dedicate ai bambini, abbiamo deciso di inaugurare una collana audio attingendo dal nostro catalogo, a cominciare dalla Rowling di Harry Potter e da Nick Hornby. Per ora contiamo dieci titoli, ognuno ha venduto tra le tremila e le seimila copie. Altri cinque sono in preparazione per Natale, ma da questa iniziativa non ci aspettiamo tirature molto grosse. Il problema è che non capiamo ancora quale sia il pubblico dell´audiolibro in Italia». Il tentativo, allora, è di intercettare potenziali fruitori attraverso un interprete accattivante. Che, se non è lo stesso autore del testo, può essere un volto noto del cinema o del teatro. Alla Emons, il casting lo fanno su YouTube: «Prima immaginiamo quale possa essere l´attore giusto - spiega Viktoria von Schirach - e poi riascoltiamo la sua voce su Internet, chiudendo gli occhi. Così troviamo la combinazione perfetta: come nel caso di Luigi Lo Cascio, che ha inciso per noi La luna di carta del suo conterraneo Andrea Camilleri». Per qualcuno, però, il libro su compact disc è già un prodotto superato: «Gli audiolibri italiani dovrebbero essere disponibili su iTunes, come tutta la musica che si scarica a pagamento da Internet. Per ora invece si trovano solo classici come Il capitale e L´arte della guerra», dice Niccolò Ammaniti, che l´anno scorso con Antonio Manzini ha pubblicato i racconti sonori di Giochiamo? (Mondadori). « stata un´esperienza divertente, anche se non penso sia andata particolarmente bene dal punto di vista delle vendite. Se dovessi ripetere l´esperimento, mi assicurerei di poter trovare il mio audiobook in formato mp3 su iTunes. Così da poterlo scaricare facilmente sull´iPod. Da questo punta di vista restiamo ancora indietro». Ma il freno che impedisce ancora alle case editrici italiane di riversare in massa su Internet i file audio del loro catalogo è la paura della pirateria. Che – basta digitare la parola "audiolibri" sul motore di ricerca di eMule, il principale software di condivisione di file – arriva sempre prima di tutti. ---------- Alberto Manguel conosce bene il valore della voce come veicolo di storie. Negli anni Sessanta, a Buenos Aires, ha prestato gli "occhi" a Jorge Luis Borges quando il grande scrittore non era ormai più in grado di vedere le lettere stampate su carta. L´autore argentino-canadese ha poi scritto e tradotto romanzi, ma anche saggi che esplorano la forza della letteratura. Il suo Una storia della lettura è stato ripubblicato di recente da Feltrinelli. Manguel, lei avrà una certa considerazione per la voce come strumento di racconto. Qual è la sua opinione sugli audiolibri? «Leggere a voce alta può prendere diverse forme. Leggere per Borges, ad esempio, significava procurargli le parole attraverso la voce, ma il vero lettore rimaneva lui. Interrompeva la mia lettura, mi dava il ritmo, aggiungeva i suoi commenti. Per quanto riguarda gli audiolibri, hanno i loro pro e i loro contro. Il lettore/ascoltatore può seguire passivamente lo scorrere del racconto, trascinato dal flusso delle parole. Lo svantaggio è che rinuncia al controllo del tono, che dipende esclusivamente dall´esperienza di chi legge. Un´opera letta dal suo stesso autore, poi, è un´altra cosa ancora: è una sorta di editio princeps sonora». Alcune sue opere sono state pubblicate in audiolibro sul mercato anglosassone. Ne ha controllato l´edizione? «Non sono mai stato consultato. Se penso all´audiobook del mio libro sull´Iliade e l´Odissea, posso dire che è pessimo. Sembra letto da qualcuno che non ha la minima idea di cosa stia leggendo. L´editrice Symphony Space di New York, invece, ha inciso parecchi racconti tradotti da me e il risultato, grazie ad attori eccezionali, è stato davvero ottimo». Cosa pensa delle forme alternative di fruizione della letteratura? Qual è il futuro della carta, secondo lei? «La morte della carta è stata già discussa su Internet. Non so quali aggeggi, tra l´iPod, l´e-book, il blackberry, sopravviveranno. Ma non è molto importante. Nuovi gadget saranno ancora inventati per fare da supporto ai testi. D´altro canto, continueremo a usare la carta per la sua comprovata praticità. Anche Bill Gates, quando ha scritto sulla fine della carta, lo ha fatto con un libro cartaceo e non elettronico». d.pap.