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 2009  settembre 04 Venerdì calendario

GHEDINI? UN GRAN TITOLISTA


«Non ho mai ricevuto querele da Berlusconi, ma a Cuore sono stato massacrato: da Muccioli, a Vittorio Feltri, poi Vittorio Emanuele II fino a Cesare Previti». Claudio Sabelli Fioretti di querele se ne intende. Chi meglio di lui, quindi, può azzardare un commento a riguardo, in questi giorni in cui Niccolò Ghedini, legale del premier, ha deciso di querelare Repubblica, l’Unità e altri quotidiani europei per le 10 domande che il quotidiano del gruppo Espresso formulò durante il NoemiGate. «Ho calcolato che i soldi spesi in avvocati negli anni di Cuore sono stati pari agli stipendi che ho preso, ragion per cui, si deduce, che ho lavorato gratis», afferma al Riformista.

Ne avrai vinta pure qualcuna di queste cause?
Alcune si sono perse nei meandri della giustizia italiana, altre le ho vinte, alcune le ho perse. Ad esempio una che era partita da Vittorio Feltri.

Di cosa si trattava?
Meglio che non te lo dico, sennò ci querela a tutti e due. Stimavo molto Feltri prima di quel giorno. Abbiamo concordato, sai lui era bisognoso…

Ma una querela non fa pubblicità ai giornalisti?
Porta pubblicità fino a un certo punto, se alcuni possono permettersela la si può vedere anche così, ma in altri casi assolutamente no. Io preferisco andare in galera che in tribunale. come l’ospedale, ci entri sano e ne esci malato. In tribunale entri innocente e ne esci colpevole.

Quindi niente marketing?
A volte sì, infatti è uso in Italia minacciare la querela e poi magari non farla. In ogni caso la sconsiglio. E poi a mio modesto parere basta una smentita sul giornale.

Altri problemi della querela?
Per un periodo avevamo lavorato insieme ad altri giornalisti, anche con Marco Travaglio, per chiedere una modifica della legge sulla diffamazione a mezzo stampa. Ci sono diversi problemi, sia nella parte civile che in quella penale. Innanzitutto la causa civile diventa molte volte un affare per gli avvocati che ti difendono. Le parcelle sono spesso proporzionate ai miliardi che ti chiedono. E poi dovrebbe vigere una regola: tu mi chiedi 10 miliardi? Bene, ma se poi la spunto io, i 10 miliardi me li prendo io, sennò io come giornalista non vengo assolutamente tutelato. Con Previti ho vinto la causa, ma mi sono dissanguato in spese di avvocato: una ”paccata” di soldi! Alla fine, quindi, a spuntarla è stato lui, perché io su Previti non scriverò mai più niente. Si facciano avanti altri…

Ma il giudice non ti tutela?
Io preferirei che ci fosse un gran giurì, il Csm… Una volta mi è capitato di entrare in aula e vedere il giudice che doveva emettere la sentenza su di me, intrattenersi amichevolmente con il pm che aveva accolto la querela. Io volevo ricusarlo, ma il mio avvocato me lo ha sconsigliato.

Come è finita?
Ho dovuto sborsare 75 milioni di vecchie lire…

Cosa ne pensi della querela del Cavaliere?
Ma insomma, querelare dieci domande… Sono curioso di vedere cosa dirà il giudice.

Non stanno esercitando un loro diritto?
Ma lo esercitino pure. Berlusconi ha querelato cinque giornaliste: è evidente che ha un problema con le donne (ride)

Secondo Concita De Gregorio l’Unità rischia di chiudere?
Ma sai, mi fa tenerezza l’Unità, magari è semplicemente un modo per anticipare i tempi…

Ghedini però sembra molto determinato?
Io Ghedini l’avrei preso a Cuore per fare i titoli. Perdevamo delle ore. Tempo sprecato, l’avessi conosciuto a quei tempi, avrei fatto una telefonata ed ecco spuntare titoli come ”L’utilizzatore finale” o ”alla ricerca dell’onere della prova”…

Anche D’Alema querelò Forattini…
Che D’Alema sia un difensore della libertà in Italia, mi sembra una delle più belle barzellette mai ascoltate. Il fastidio di D’Alema verso i giornali equivale a quello di Berlusconi.