Nicola DAnte Basile, Il Sole 24ore 4/9/2009, 4 settembre 2009
Si sgonfia la bolla dello champagne, si brinda a spumante - le cave di Epernay e Reims sono stracolme di bottiglie invendute e l’uva matura è sulle piante
Si sgonfia la bolla dello champagne, si brinda a spumante - le cave di Epernay e Reims sono stracolme di bottiglie invendute e l’uva matura è sulle piante. Il rimedio? Ridurre la vendemmia di un terzo e portare nel 2009 la produzione a 260 milioni di bottiglie, quasi 65 milioni in meno rispetto all’anno scorso e quasi 80 milioni rispetto al 2007. Lo Champagne regala il primato su un piatto d’argento allo spumante italiano, che di bottiglie ne farà 328 milioni, di cui la metà esportate. Va detto che di questi, 23 milioni sono bottiglie di spumante a metodo classico [ o della riermentazione in bottiglia che in francese si chiama Champenoise], mentre i restanti 305 sono a metodo Charmat [ovvero con rifermrntazine in autoclave]. Il motivo del successo si spiega con l’elevata qualità del prodotto italiano, sia quello classico (Talento, Franciacorta, Trento, che quello Charmat. Ciò che però alla fine fa la differenza è la maggiore convenienza economica rispetto allo Champagne.