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 2009  settembre 04 Venerdì calendario

SENZA DVD E IN 3D ECCO COME CAMBIA IL CINEMA IN TIVU’


«Non so se è la morte delle sale cinematografiche, di certo è la morte delle sale così come le abbiamo conosciute». L´affermazione di Dade Hayes, firma di punta del mensile americano Variety, è diventata un mantra dalle parti di Hollywood. La presa di coscienza delle tante difficoltà, ma con una speranza: grazie ai film in 3D, il grande schermo e la sua industria si salveranno malgrado il calo degli spettatori. Già, il 3D. All´Ifa, fiera hi-tech di Berlino che apre i battenti in queste ore, la grande novità sono proprio i lettori e i televisori compatibili con le pellicole tridimensionali che usciranno il prossimo anno in Blu-ray, il fratello maggiore del Dvd. Peccato che entrambi potrebbero scomparire a breve. E per mano della stessa multinazionale che li ha inventati, poco importa se anche lei ha impugnato la bandiera del 3D. Sembra infatti che la Sony stia per lanciare un nuovo servizio per distribuire via Internet i suoi film subito dopo il passaggio nelle sale cinematografiche e prima che finiscano su disco ottico. Basterà possedere un televisore della compagnia giapponese con connessione al Web integrata e pagare circa 30 euro. Meno di quattro biglietti al botteghino, senza contare i soldi risparmiati per la babysitter. Non solo: diverse major stanno valutando la possibilità di aprire su YouTube un servizio simile.

Sono gli ultimi passi di una corsa a ostacoli per non far la fine dell´industria musicale. Con il declino delle vendite di Dvd, mercato da quasi 10 miliardi di euro che anche nel 2008 ha registrato una flessione superiore al 6 per cento, il nervosismo a Los Angeles è salito parecchio. E poi c´è la banda larga che in molti Paesi permette di guardare video in streaming rendendo obsoleti dischi e dischetti. «Un anno fa distribuire a Tokyo 25 gigabyte su Blu-ray o via Rete aveva lo stesso costo», spiega David Reeves, ex presidente della Sony europea. «Adesso Internet è la soluzione più economica e i prezzi continuano a scendere».

Altrove, vedi l´Italia, il corredo tecnologico a disposizione del cittadino medio non è così all´avanguardia. Ma questo non vuol dire che non ci si arrangi. A luglio, stando alla Nielsen, eMule era al terzo posto nella classifica dei software più usati dopo Messenger e Media Player della Microsoft. Mentre al settimo e al decimo posto troviamo due diversi programmi basati sulla tecnologia BitTorrent, altro sistema peer to peer per scaricare film e musica illegalmente. Del resto quel che esce in Dvd, poco importa dove, online diventa disponibile. E allora perché non cavalcare l´onda, avranno pensato alla Sony. Anzi, perché non scavalcarla direttamente.

La multinazionale ha già sperimentato a ottobre il suo nuovo servizio offrendo a mezzo milione di persone la pellicola "Hancock" con Will Smith, quando l´uscita del Dvd era ancora lontana. Nel frattempo al Ceatec di Tokyo, altra fiera hi-tech, Panasonic, Lg, Samsung, Toshiba mostravano i loro televisori con connessione al Web per accedere, guarda caso, a YouTube. Il sistema della Sony però, stando a BusinessWeek, darebbe alle case di produzione maggiori garanzie contro la pirateria, ma con l´assicurazione che i film scompariranno dai bouquet all´uscita del Dvd, per non rovinare quel mercato e salvaguardare anche le pay-par-view.

Ma non tutti la trovano una buona idea. «Non credo ai sistemi chiusi», commenta Davide Rossi, presidente della Univideo, l´associazione degli editori italiani di Dvd. «E poi il problema è culturale. Il cinema rischia di imbarbarirsi per colpa di YouTube, diventando sempre più frammentario e simile a Twitter. L´unica è puntare sulla qualità dell´immagine e sui Blu-ray in 3d». Lo dicono anche alla Disney, il colosso che oltre alla Pixar ha da poco acquisito pure la Marvel. Ma chissà se basterà a salvare quello che fino a oggi è stato il settore più ricco nel mondo dell´intrattenimento.