Albina Perri, Libero, 04/09/09, 4 settembre 2009
CUORE DI PAPI
La Carmen è una morettona cresciuta senza dubbio alcuno a pastasciutta ca’pummarola ncopp’. Suo padre, commerciante di abbigliamento, ne va talmente fiero che ha deciso di spalmarla lungo la statale 87 sannitica, Santa Maria a Vico, dentro manifesti sei per tre. Da lì, dalla strada, la Carmen Biondo ti butta in faccia tette e fianchi da Giunone e ti informa pure che è appena diventata maggiorenne. Regalone del genitore. «Ho voluto fare una cosa fuori dell’ordinario», si schermisce lui, papà qualunque, perfino orgoglioso. «I figli, li conosci; Carmen poi si fa leggere come un libro aperto. Ho avuto subito la sensazione, quando è stata fotografata con uno stratagemma, che le avrebbe fatto piacere». Lei, aperta come un libro, è rimasta basita: «Che botta papà, ma sei uscito pazzo?», gli ha scritto col telefonino.
Come una cubista
Franco Tontoli sul Corriere del Mezzogiorno racconta che il signor Giuseppe ha realizzato i mega poster della figlia con la complicità di mamma Maria Pia, e col conseguente raccapriccio di Antonio, fidanzato di Carmen («Oddio, ed io che le faccio dopo questo po’ di regalone?»). Tutti felici, dunque, del risultato. Nessuno minimamente turbato nel vedere la propria giovane parente agghindata come una cubista di Gabicce mentre la divorano gli occhi liquidi degli automobilisti. Come in ”Bellissima” di Luchino Visconti, quando Anna Magnani si vendeva la figlia per farla diventare una diva del cinematografo con tanta gioia familiare.
La creatura, d’altra parte, vuole fare la modella. Come tutte le ragazzine, ha l’aspirazione alla velina-ciarpame. Batte la stessa strada della sua quasi vicina di casa Noemi, la svampita nipotina di papi-Silvio che per i 18 ha avuto anche lei dal padre vero una festa da regina con collier presidenziale, e che ora gode in giro tra la Sardegna e l’America dei frutti di quel gran cancan. Batte la strada delle subrette che ce l’hanno fatta e ora sono letterine, letteronze, schedine, prezzemoline o meteorine.
Come lei, un terzo delle giovani italiane sogna il futuro nel tubo catodico. Quest’estate lo ha dimostrato un sondaggio demoscopico realizzato da Stanleybet su 560 donne di età compresa tra i 18 e i 35 anni, interrogate nelle principali località di villeggiatura italiane.
Quando a Napoli si sono aperti i provini per diventare Velina di Striscia, un esercito di Carmen-Noemi ha spinto per un minuto davanti al video. C’era quella che fa la maestra, ma «detesta i bambini e vorrebbe tanto ripagare i genitori dei loro sacrifici facendo una cosa importante: apparendo in tv»; quell’altra, 36 anni, avvocatessa, che butterebbe la toga per gli shorts, e quell’altra ancora che vorrebbe «solo fidanzarsi con Del Piero».
Su internet, se digiti ”aspirante modella” trovi la disperata che chiede aiuto, perché «solo ora ho scoperto che da grande non potrò fare la velina perché son mora ma con gli occhi azzurri... E ora???». E quest’altra: «Ho 15 anni e son alta 1.66 ho sempre sognato di fare la modella e diventare famosa anche in tv...». In 165 mila negli ultimi dieci hanno partecipato alle selezioni del Grande Fratello.
Quando si è saputo, grazie a un’indagine pubblicata da Medicina estetica e realizzata dall’istituto Swg e da Health communication che il 36% delle minorenni non si piace e che il 14% delle ragazze tra 16 e 17 anni è incline a un intervento correttivo al seno, il sottosegretario alla salute francesca Martini è dovuta intervenire. Ha messo in piedi un tavolo tecnico per emanare delle linee guida e arginare il problema del bisturi sui corpi minori. Al momento, non ancora vietato.
Dagli Usa con botox
In America, dove sono ”avanti” anche in queste cose, sono nati i botox-babies, teen-ager «ossessionati» da rughe e difetti estetici, già vittime del terrore di invecchiare. In ogni quartiere, lì, d’altra parte, madri e padri agghindano bimbette e bimbetti come Barbie e Big Jim e li portano a sfilare in gare di bellezza trash, costringendoli a spettacolini e cotonature da fare impallidire anche Moira Orfei. La prima sezione è degli 0-18 mesi. Il circo delle tivù scrittura giovani di ogni genere, pronti a diventare saltimbanchi senza passato e senza futuro. Fenomeni da baraccone, con l’applauso di mamme e papà, felici delle loro figliole bonazze per contratto.
Il sogno di Carmen per ora resta stampato sui poster, esplicito come il suo trucco. Sarà la strada giusta per un giorno di celebrità, la statale 87 sannitica?