Rory Cappelli e Silvia Scotti, Corriere della Sera (Roma) 4/9/2009, 4 settembre 2009
«Mio figlio ha realizzato il suo sogno. Non dovrei dirlo io, che sono suo padre, ma lo dico: se lo meritava
«Mio figlio ha realizzato il suo sogno. Non dovrei dirlo io, che sono suo padre, ma lo dico: se lo meritava. Quando mi ha telefonato il cuore mi è saltato in bocca. Ha urlato: Sono un pilota Ferrari! Mi hanno scelto! Che emozione». Non sta nella pelle Roberto Fisichella, padre di Giancarlo, un´officina in via Tiburtina e una passione folle, da sempre, per la Formula Uno. Seduto incredulo nella sua officina di via Tiburtina, circondato dagli amici che brindano con lui, Roberto Fisichella si lascia andare ai ricordi: «Lo portavo sui kart in una pista qui vicino: è così che gli ho attaccato la mia passione per la corsa» racconta. «Pensi che quando andava sui kart era lui, suo padre, a fargli fare "sega" a scuola!», ricorda ridendo Fabrizio Stilli, padrone dell´Ideal Bar di via dei Durantini. Fabrizio è amico di Giancarlo Fisichella e suo fan da sempre. «E prima della kart, quando Giancarlo era troppo piccolo e non lo facevano entrare in pista, Roberto lo faceva sedere al posto di guida della sua macchina» racconta. Nel bar di via dei Durantini c´è un gran via vai di gente: Fisichella è la notizia del giorno, non si parla d´altro. Persino Chiara Di Vittorio, 10 anni, occhiali alla moda e aria vispa e simpatica, quando entra e vede Fabrizio che mostra ai fotografi una gigantografia che lo ritrae con Giancarlo, punta il dito e fa: «Quello è Fisichella! Lo conosco, lo conosco!». La mamma di Chiara, Letizia, una bella donna che indossa maglia e pantaloni color vinaccia, sorride: «Giancarlo se lo merita: è un ragazzo semplice che nonostante il successo è rimasto tale: uno di noi». « questa la sua dote più bella: la semplicità» continua Fabrizio Stilli. «Pensi che a gennaio, per il suo compleanno, sua moglie, Luna, come regalo, ha fatto venire alla villa dell´Olgiata una ballerina di danza del ventre: ci ha fatto morire cercando di imitarla!». Per la fine della prossima settimana Fabrizio e gli amici stanno organizzando una megatrasferta a Monza, «saremo almeno 40», dice. E intanto, mentre il padre lo aspetta per brindare con lui - «io a Monza non ci vado: sono sempre molto preoccupato, non mi piace seguirlo sui circuiti» - mentre gli amici, come Alessio di Carlantonio che una volta è stato scambiato per il suo secondo (tutti si volevano far fotografare insieme a lui), non vedono l´ora di festeggiarlo, Fabrizio Stilli ha una nota nostalgica, toccante: «l´unica cosa che mi dispiace di questa bellissima favola» dice commosso, «è che Tonino, il grande amico di Giancarlo, non ci sia più: è morto tre anni fa. Non può vedere il sogno di tutti finalmente realizzato».