Wall Street Journal, 2 settembre 2009, 2 settembre 2009
Lo champagne è al collasso. I viticoltori e le aziende del settore hanno concordato di raccogliere il 32% di grappoli in meno per questa vendemmia, col risultato di ridurre il numero di bottiglie da mettere in commercio del 44%
Lo champagne è al collasso. I viticoltori e le aziende del settore hanno concordato di raccogliere il 32% di grappoli in meno per questa vendemmia, col risultato di ridurre il numero di bottiglie da mettere in commercio del 44%. dal 1955 che non viene deciso una riduzione della raccolta. Le vendite a livello globale sono attese in calo a 260 milioni di bottiglie, lontano dalla punta di 339 milioni del 2007 e dai 322 milioni del 2008, e questa è la prima flessione dal 2000. I grandi gruppi, come il più grande del mondo, LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton, hanno fatto lobby per ottenere una riduzione dei volumi globali per non dovere riempire i loro magazzini di altre bottiglie invendute, oltre agli 1,2 miliardi di bottiglie ancora in cerca di un acquirente che – secondo le stime del Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne, l’associazione internazionale del settore – sono già nelle scorte dei produttori e dei distributori.