ItaliaOggi, 03/09/09, 3 settembre 2009
CHESSIDICE IN VIALE DELL’EDITORIA
Germania contro l’accordo Google-editori. La Germania sta impugnando l’accordo di Google, stretto con autori ed editori, sulle copie digitali di libri soggetti a copyright. Il governo tedesco ha affermato che l’intesa firmata con il sindacato degli autori e l’associazione degli editori Usa altererebbe il quadro del diritto internazionale sul copyright, ripercuotendosi sui diritti degli autori e degli editori tedeschi negli Stati Uniti. Secondo Berlino, in questo modo si lederebbe il profilo tradizionale delle norme sul copyright accettate a livello internazionale e si entrerebbe altresì in collisione con le leggi nazionali tedesche. La Germania è soltanto uno degli ultimi paesi che hanno contrastato la società fondata da Sergey Brin e Larry Page, per il suo programma Google book search, su più fronti accusato di fornire al motore di ricerca un vantaggio iniquo sulle altre biblioteche digitali.
Artom vuol comprare Small world. L’imprenditore Arturo Artom è in trattativa per l’acquisizione della quota di maggioranza relativa del social network, attraverso la società Artom innovazione. A comunicarlo è stato lo stesso Artom, precisando che è in vendita il 40% di Small world. Si tratta della quota appartenente a Harvey Weimstein e Bob Miramax, della Weimstein company. L’imprenditore italiano ha spiegato che la concorrenza di Facebook ha messo in difficoltà Small world, che vide tra i soci fondatori il figlio dell’ambasciatore di Svezia all’Onu, Erik Watchmeister, ma si è detto convinto che è il momento giusto per acquistarlo facendo un buon affare. Crescono, infatti, i navigatori delusi da Facebook.
Ibs e Libraccio alleati. Si chiama Maia srl la nuova società dedicata alla vendita on-line di libri scolastici nuovi e usati, tramite il sito Libraccio.it. il frutto dell’accordo sottoscritto fra Ibs.it, attiva nel settore dell’e-commerce, e il Libraccio, catena italiana specializzata nella compravendita di testi per la scuola. Maia srl è ubicata all’interno del quartier generale di Ibs.it ad Assago, alle porte di Milano. Per quanto riguarda il funzionamento del servizio Libraccio.it, è possibile consultare sul sito la banca dati, realizzata dall’Associazione italiana editori in collaborazione con il ministero della pubblica istruzione, contenente tutte le adozioni delle scuole medie inferiori e superiori d’Italia, pubbliche e private.
Grt incrocia le braccia. L’agenzia di stampa radiofonica ha effettuato ieri un giorno di sciopero. Si tratta del primo di una serie di cinque, che l’assemblea dei giornalisti ha affidato al comitato di redazione. Il cdr ha sottolineato che «la protesta si è resa necessaria per le continue violazioni contrattuali e le intimidazioni, a mezzo di richiami disciplinari, operate dalla direzione e dai vertici aziendali. Ultima in ordine di tempo, la decisione del direttore di non inviare al festival di Venezia la collega, che abitualmente segue gli spettacoli, ma un esterno alla redazione. Tutto questo senza nemmeno avvertire il cdr. Si tratta di una gravissima violazione contrattuale e di un’inaccettabile penalizzazione professionale. Il cdr», conclude la nota dei rappresentanti sindacali di Grt, «resta disponibile al confronto, più volte richiesto e sempre negato, ma non accetterà più decisioni unilaterali e penalizzanti delle professionalità interne».
Il Centro finalista nell’Online journalism awards. Il Centro, giornale locale del gruppo Espresso, è l’unica testata italiana a essere arrivata in finale all’Online journalism awards. Un team di giornalisti ha selezionato tutti i siti web e le iniziative giornalistiche che, nel corso dell’anno, si sono distinte nel mondo per innovazione e originalità. Il Centro è stato selezionato nella categoria dell’eccellenza del giornalismo on-line tra «i piccoli siti non in lingua inglese». I vincitori saranno proclamati il 3 ottobre.
Multa salata a Portugal telecom. Il gruppo di telecomunicazioni portoghese è stato condannato dall’Antitrust di Lisbona a pagare una multa di 53,06 milioni di euro. l’importo più elevato mai pagato come indennizzo legale in Portogallo. La decisione è arrivata cinque anni dopo l’esposto presentato dalle società Clixgest Internet e Conteudos, Novis telecom, Onitelecom infocomunicaçoes e Media capital telecomunicaçoes, che denunciarono pratiche restrittive alla concorrenza.