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 2009  settembre 03 Giovedì calendario

RAGAZZINA VIOLENTATA DA UN BRANCO DI MINORI


L’appuntamen­to con un ragazzo poco più grande di lei, con il quale an­dare a fare una passeggiata in macchina, si è trasformato in un incubo per una sedicenne che vive nel quartiere napole­tano di Scampia. Obbligata a un rapporto sessuale da quel­lo che lei credeva volesse solo corteggiarla e aggredita poi da altri sette, tutti minorenni, che si erano messi d’accordo con l’amico per entrare in sce­na dopo il primo abuso. Non sono riusciti ad andare fino in fondo perché la ragazza, pur circondata e strattonata, è riu­scita a scappare, e mentre cor­reva inseguita da tutto il grup­po, ha incrociato una pattu­glia di carabinieri. finita con lei in lacrime e con i vestiti strappati, ma in salvo, e con gli otto ragazzini passati im­provvisamente da inseguitori a fuggiaschi. Ma solo per po­chi metri: si sono infilati in una stradina senza uscita e i carabinieri li hanno presi tut­ti. Solo il proprietario dell’au­to è maggiorenne ed è finito a Poggioreale; gli altri sono sta­ti portati nel centro di prima accoglienza per minorenni. Arrestati in flagranza, dovreb­bero essere tutti processati nei prossimi giorni.

Scampia è quel posto di Na­poli ormai famoso per gli or­rendi palazzoni chiamati «Ve­le», per la faida di camorra tra il clan Di Lauro e gli scissioni­sti, per essere la piazza di spaccio più fiorente d’Europa e per il racconto che di tutto questo è fatto in Gomorra . Da quelle parti la violenza è una cosa quotidiana: agguati, omi­cidi, risse, rapine. Di stupri non si era ancora avuta noti­zia, fino a ieri. A colmare il vuoto ci hanno pensato que­sti otto balordi, nessuno ap­partenente a famiglie di ca­morristi, tutti con genitori la­voratori e qualcuno lavorato­re a sua volta, anche se avreb­be ancora l’età per andare a scuola. Il maggiorenne ha di­ciannove anni, e l’altra sera verso le nove ha convinto la ragazza a salire in auto e allon­tanarsi con lui. Ma anziché di­rigersi verso un pub o un bar (qualcuno ce n’è anche a Scampia), ha raggiunto via La­briola, in una zona che tra l’al­tro avrebbe dovuto essere il simbolo della rinascita del quartiere. Il luogo dove la se­dicenne è stata violentata è uno slargo circondato da tre scuole, una piscina e un cam­po da atletica. Poco più in là c’è l’ex piazza telematica, am­bizioso progetto di portare a Scampia una struttura d’eccel­lenza miseramente fallito, tan­to che oggi quegli spazi sono utilizzati come autoparco di una società di servizi che lavo­ra con il Comune.

Ma quel luogo, con gli im­pianti sportivi e le scuole che restano aperte fino a sera per ospitare laboratori teatrali, re­sta comunque un punto di ri­ferimento per i giovani della zona. Ci venne in visita il mi­nistro Gelmini e ne rimase en­tusiasta. Rappresenta un’occa­sione per dare a Scampia qual­cosa che funzioni e funzioni bene. Ma ora è ancora tutto fermo – le scuole chiuse, la piscina e il campo vuoti – e per la sedicenne la piazza del­la speranza è diventata la piaz­za della disperazione. Prigio­niera prima del ragazzo di cui si era fidata e poi di tutti gli altri, che le mettevano le ma­ni addosso e la minacciavano: «Ti abbiamo filmata, adesso se non fai quello che voglia­mo, mettiamo il video in re­te » .

Non era nemmeno vero, non avevano filmato niente, ma questo conta poco. Conta che se quello era un branco, era un branco di cuccioli, o quasi. E però già feroci. Tanto che nemmeno i genitori se la sono sentita di provare a di­fenderli o a giustificarli, quan­do i carabinieri li hanno con­vocati in caserma per infor­marli dell’arresto dei loro fi­gli. I militari i sono trovati da­vanti padri e madri mortifica­ti, sorpresi per quello che ave­vano appena scoperto e am­mutoliti. Loro della violenza che si respira a Scampia han­no sempre avuto paura, e cre­devano che questo valesse an­che per i figli.