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 2009  settembre 03 Giovedì calendario

LA BIBBIA PIU’ ANTICA RIEMERGE NEL SINAI


Non sarà, c’è da giurare, l’ultimo caso di mirabolante scoperta biblica. E tuttavia il colpo messo a se­gno da Nikolas Sarris, uno studente greco che sta completando il suo dot­torato in Inghilterra, ha scatenato gli appetiti di moltissimi esperti: il gio­vane ha ritrovato – custodito nella rilegatura di un volume del XVIII se­colo – al monastero di Santa Cateri­na sul Sinai, in Egitto, un frammento del Codex Sinaiticus , il manoscritto più antico della Bibbia ancora esistente.

Del resto, le 800 pagine che forma­no l’intero corpus del codice erano già state raccolte virtualmente, su ini­ziativa della Biblioteca Britannica, ed erano dunque disponibili online, al sito www.codexsinaiticus.org (con le immagini ad alta risoluzione del manoscritto greco su pergamena del IV secolo dopo Cristo). In un certo senso, quella iniziativa ha dato un contributo decisivo, oggi, alla scoperta del frammento: Nikolas Sarris aveva partecipato all’opera di trasferimento del materiale online, ed è stato perciò in grado di ricono­scere all’istante, quando gli è capita­to sotto gli occhi al monastero di Santa Caterina sul Sinai, il pezzo di manoscritto e l’importanza della sua scoperta. « stato un momento mol­to emozionante», ha commentato, «il Codex mi era rimasto impresso nella memoria. Ho controllato l’altez­za delle lettere e delle colonne e in breve ho compreso di avere davanti una parte mai vista del documento». Sarris ha poi preso contatto con Pa­dre Justin, il bibliotecario del mona­stero, che ha confermato: si tratta di un frammento di pergamena che cor­risponderebbe al capitolo primo, ver­so dieci, del libro di Giosuè.

La scoperta, per quanto abbia de­stato scalpore fra gli studiosi, potreb­be essere soltanto la prima di una se­rie: altri diciotto volumi simili a quel­lo dove è stato ritrovato il frammen­to, e rilegati dagli stessi monaci nel medesimo periodo, sono ancora cu­stoditi nella biblioteca di Santa Cate­rina.