Ivo Caizzi, Corriere della Sera, 03/09/09, 3 settembre 2009
L’EUROPA FRENA MENO. «L’ITALIA MEGLIO DI ALTRI»
Sia pure con prudenza, l’Unione Europea ha diffuso segnali di miglioramento della situazione economica nei 16 Paesi della zona euro e nel complesso dei 27 Stati membri facendo intuire una potenziale ripartenza a due diverse velocità. L’istituto di statistica Eurostat ha annunciato il ritorno a una crescita moderatamente positiva del prodotto interno lordo (pil) in Francia e Germania nel secondo trimestre del 2009 attribuendo all’Italia nello stesso periodo un contenuto arretramento, migliore di quello della Gran Bretagna o dell’Olanda. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha sottolineato questa condizione «migliore di molti altri Paesi» e ha collocato la realtà nazionale «a metà» nella classifica Ue. Al termine della riunione informale a Bruxelles dei ministri finanziari dell’Eurogruppo/ Ecofin, che ha cercato posizioni comuni in vista del vertice del G20 a Pittsburgh, il commissario Ue per gli Affari economici Joaquin Almunia ha manifestato ottimismo soprattutto in relazione ai dati tedeschi e francesi. Contemporaneamente il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha parlato di segni di ritorno sulla «via della ripresa economica» dopo la più grave crisi dal dopoguerra. Anche la diffusione dei verbali dell’ultima riunione in agosto della banca centrale Fed ha rafforzato la convinzione che i rischi di ribasso della crescita stiano diminuendo e che la recessione stia finendo. Peraltro ieri è emerso che le imprese americane in agosto hanno licenziato 298 mila unità, sotto i 360 mila del mese prima. Secondo Eurostat, l’area dell’euro e l’Europa a 27 restano in recessione nel secondo trimestre del 2009.
Ma, con un arretramento rispettivamente dello 0,1% e dello 0,2%, vedono rallentare notevolmente la discesa rispetto al primo trimestre dell’anno, quando erano emersi un -2,5% e un -2,4%. Andamento analogo viene segnalato negli Stati Uniti, dove nel secondo trimestre il pil è sceso dello 0,3% contro un -1,6% nei tre mesi precedenti. In Italia il pil ha rallentato la caduta nel secondo trimestre attestandosi a un -0,5% rispetto al -2,7% del primo trimestre. I dati più incoraggianti sono arrivati dalla Francia e dalla Germania, che hanno conseguito entrambe una crescita dello 0,3% rispetto a un trimestre precedente con -3,5% a Berlino e -1,6% a Parigi. Almunia ha affermato che l’estate ha portato «buone notizie» con il ritorno al segno positivo delle due principali economie della zona euro. Ma ha ammonito alla «prudenza » ricordando l’andamento preoccupante in altri Paesi ancora in difficoltà (come la sua Spagna) e dove si procede «a velocità diversa » rispetto a Germania e Francia. Il commissario Ue ha ricordato i grossi problemi abbastanza generali di disoccupazione e nel sistema bancario. Tremonti ha rassicurato sulla situazione dell’Italia. «Eravamo attesi per il peggio, ma stiamo meglio di tanti altri» ha sostenuto il ministro dell’Economia, pur invitando a considerare dati di lungo periodo «per fare un’analisi seria». Il presidente dell’Eurogruppo, il lussemburghese Jean-Claude Juncker, si è sbilanciato affermando che «il peggio dovrebbe essere passato ».