Antonio Cianciullo, la Repubblica, 3/9/2009, 3 settembre 2009
LA BOLLETTA ELETTRICA DIVENTA INTELLIGENTE «CONSUMI TROPPO, TI SPENGO LA LAVATRICE»
ROMA - un pomeriggio di agosto del 2020 e l´estate, come accade sempre più spesso, si fa insopportabile. I condizionatori, ormai in ogni casa, girano al massimo ma non tutti guardano con la stessa preoccupazione al contatore. C´è chi ha una bolletta più leggera perché gli «aggregatori», uno dei nuovi mestieri di questo futuro prossimo, hanno lavorato bene. Hanno messo assieme un portafoglio di clienti delle aziende energetiche disposti a rendere flessibile l´uso degli elettrodomestici in cambio di uno sconto sulla bolletta. L´elenco è stato inserito nella memoria dei computer che, a centinaia di chilometri di distanza, leggono in tempo reale il dettaglio dei consumi casa per casa: in un condominio spengono le lavatrici, in un altro rinviano l´accensione delle lavastoviglie. E in questo modo abbassano il picco di consumo che, magari per pochi minuti di sovraccarico, avrebbe richiesto una nuova centrale elettrica.
Per i singoli che hanno aderito all´iniziativa è un vantaggio economico diretto. Per l´azienda elettrica un risparmio perché lo sconto agli utenti costa meno della costruzione di un altro impianto di produzione. Per l´ambiente sono gas serra evitati. E non è finita: alla flessibilità passiva si accompagna l´attività nella micro produzione elettrica. Sui tetti delle case, accanto all´antenna (centralizzata per evitare inutili impatti visivi), ci sono i pannelli solari termici e quelli fotovoltaici, qualche volta anche le pale del mini eolico. Così l´energia entra ed esce da milioni di luoghi, si compra e si vende al dettaglio oltre che all´ingrosso, come tutte le merci mature.
In questo futuro così vicino il nostro rapporto con l´energia è cambiato profondamente. Le spine elettriche non sono più una mammella a cui succhiare la forza per far andare avanti il sistema domestico senza pensare al costo economico e ambientale dell´operazione. Si sceglie quanta energia si immette e quanta se ne prende, quali fonti utilizzare per produrre e quali fonti utilizzare per consumare. Un flusso monitorato in diretta, su un piccolo apparecchio simile alle mini stazioni meteo domestiche, grazie a un sistema già lanciato da Google.
La rivoluzione delle smart grid, le reti intelligenti, permetterà di radiografare in modo centralizzato i consumi elettrici, di risolvere i guasti a distanza, di creare tariffe su misura come quelle a cui siamo abituati per i cellulari. Questo progetto, lanciato da Jeremy Rifkin e finanziato da Obama con 11 miliardi di dollari, potrebbe diffondersi nell´arco di una decina di anni dando all´Italia un ruolo di primo piano.
«Il G8 dell´Aquila ci ha assegnato la leadership europea del progetto», spiega Livio Gallo, direttore delle infrastrutture dell´Enel. «Parliamo di un programma da 1,2 miliardi di euro e di una torta complessiva che, nell´arco di 20 anni, varrà 110 miliardi di euro. Oltretutto è una partita in cui l´Italia può giocare un ruolo di leadership: siamo in testa nella corsa verso la tecnologia del futuro. L´Enel ha già attivato nelle case degli italiani 32 milioni di contatori elettronici, l´interfaccia necessaria per le smart grid. Altri 13 milioni verranno installati in Spagna attraverso Endesa. E noi, come azienda, siamo i capofila dei paesi che faranno da apripista, cioè Francia, Spagna, Germania, Svezia, Repubblica ceca e Malta».
Chi trova troppo futuribile questo scenario si regga forte. Nel giro di una decina di anni, secondo previsioni che l´Enel condivide, la rete elettrica dialogherà non solo con le case ma con milioni di automobili: batterie che si caricano con il sole e che forniscono una riserva supplementare di energia. Un serbatoio da cui attingere e in cui versare secondo le necessità dei singoli e il prezzo dell´elettricità nelle varie fasce orarie.
Tutto ciò richiede un ammodernamento delle linee di distribuzione. Nata per collegare pochi colossi, la rete elettrica deve essere adeguata alle nuove esigenze di flessibilità. Secondo i calcoli del Gse nei prossimi dieci anni ci saranno 20 mila megawatt aggiuntivi da fonti rinnovabili. Per farli funzionare bisogna snellire le procedure di autorizzazione e fissare le regole per l´impatto paesaggistico. La rete ha bisogno di capillari.