La Stampa. 3/9/2009, 3 settembre 2009
Abbiamo toccato davvero il fondo se una catena padana di supermercati, la Tigros, per festeggiare il suo 30° anniversario, offre lavoro a sorteggio con un concorso, pubblicizzato con l’accattivante slogan «ho fatto la spesa e ho trovato lavoro»
Abbiamo toccato davvero il fondo se una catena padana di supermercati, la Tigros, per festeggiare il suo 30° anniversario, offre lavoro a sorteggio con un concorso, pubblicizzato con l’accattivante slogan «ho fatto la spesa e ho trovato lavoro». Ma non ci hanno sempre detto che per svolgere un determinato lavoro è necessario avere dei precisi requisiti e che per diventare, nel caso specifico, «un addetto generico alla vendita» bisogna come minimo «saper vendere»? E se la sorte baciasse delle persone «negate per la vendita» o peggio ancora poco attaccate al lavoro? Il fatto che il concorso sia riservato ai soli possessori della «Tigros card» comporterà un sicuro risultato commerciale per la Tigros che sarà quello di distribuire un maggior numero di «Tigros card». Nel regolamento del concorso si specifica poi, oltre al fatto che i 10 posti di lavoro sono cedibili (nel caso in cui a vincere fosse il nonnino ottantenne al quale non gliene importa niente del posto di lavoro in regalo) la sola età minima (18 anni) che consentirà di ottenere il «lavoro a sorteggio» ma non viene specificata l’età massima. Come si comporteranno i responsabili della Tigros se a vincere sarà un cinquantenne disoccupato (magari incapace di formulare una frase da «venditore») che, regolamento alla mano, pretenderà quel posto di lavoro? LORIS NUCERA